In America le chiamano doggy bag e se ne è parlato a più non posso quando Michelle, la moglie del presidente americano Obama, in visita in Italia, al termine di una cena in un ristorante ha tranquillamente chiesto: “posso avere la scatoletta per portare a casa il cibo avanzato?”. Bene, la Provincia mette ora a disposizione 40 mila di queste “scatolette”: le prime, questa è la fondata speranza, di una lunga serie, visto che le eco-vaschette per portare a casa il cibo non consumato al ristorante dovrebbero diventare abitudine comune, a partire appunto dal Trentino, primo in Italia a sperimentare una pratica che vuole coniugare la sempre più necessaria sobrietà (in contrasto dunque con gli sprechi, specie quelli di cibo) con la sostenibilità ambientale.

Questo è il progetto “Ecoristorazione Trentino” che coinvolgerà ristoranti, ristohotel, pizzerie e agriturismi. Quelli che dimostreranno di attuare azioni per l’ambiente riceveranno un eco-marchio di qualità. L´azione simbolo dell’accordo sarà appunto la possibilità per il cliente di portare a casa il cibo avanzato, per ridurre il rifiuto organico e gli sprechi alimentari. Oggi – presso l´Ecosportello Fa´ la cosa giusta di via Torre Verde, a Trento – la presentazione della prima fase del progetto che prosegue – nello spirito oltre che nel logo – la campagna “Ecoacquisti Trentino” che tante soddisfazioni sta regalando.

Il progetto Ecoristorazione nasce dal tavolo di lavoro che la Provincia autonoma di Trento, tramite l’attività del Servizio Politiche per il Risanamento dei Siti Inquinati e la Gestione dei Rifiuti e dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, e con la collaborazione del Comune di Trento, ha recentemente avviato con le principali associazioni di categoria operanti nel settore della ristorazione (Ucts, Asat, Associazione Agriturismo Trentino e Confesercenti). Lo scopo, appunto, attivare un progetto di sostenibilità ambientale rivolto agli operatori del settore, denominato “Ecoristorazione Trentino”. Ricordiamo che esattamente un anno fa veniva firmato tra Provincia e Distribuzione Organizzata trentina l’accordo volontario “Ecoacquisti Trentino” per la riduzione dei rifiuti all’interno del comparto distributivo: prevede il rilascio di un marchio da parte della Provincia ai punti vendita in grado di dimostrare il rispetto delle azioni previste dall’accordo (ad oggi, si tratta di 131 punti vendita).

Sono interessati tutti gli esercizi per i quali il servizio di ristorazione è l’attività prevalente e che comunque offrono questo servizio in modo continuativo e non esclusivo per alcune categorie di clienti, ovvero: ristoranti e pizzerie, agriturismi, alberghi e altre strutture ricettive nelle quali il servizio di ristorazione non sia destinato solo agli ospiti. Non verranno presi in considerazione, quanto meno in questa prima fase, rifugi, mense e servizi di catering, lunch-bar, ma non si esclude il loro coinvolgimento in una fase più matura del progetto.

Il progetto sta per partire con una fase di sperimentazione sul campo delle buone pratiche ambientali attuabili dalla ristorazione trentina mediante il coinvolgimento di 6 esercizi campione (due risto-hotel, due ristoranti, una pizzeria e un agriturismo: potrebbero peraltro aumentare – anche visto il grande interesse riscontrato, dopo la riunione in programma il prossimo 8 giugno). La sperimentazione avrà luogo durante l’estate e porterà alla definizione di un disciplinare di certificazione e del relativo sistema di attribuzione dell’etichetta “Ecoristorazione Trentino”. Gli esercizi aderenti dovranno soddisfare alcuni requisiti obbligatori e raggiungere un punteggio minimo complessivo tramite il soddisfacimento di alcuni requisiti facoltativi.

Ecco le aree in cui verrà sezionato il disciplinare:

1. Rifiuti > priorità alla riduzione, in particolare della frazione organica;

2. Alimenti e bevande > priorità ai prodotti biologici, locali, solidali, slow food;

3. Energia e acqua > priorità al risparmio energetico ed idrico;

4. Acquisti non alimentari > priorità ai prodotti verdi;

5. Informazione, comunicazione, educazione ambientale > per il coinvolgimento della clientela nelle buone pratiche ambientali.

Per quanto riguarda l’obiettivo della riduzione dei rifiuti, ci si concentrerà soprattutto sulla riduzione della frazione principalmente prodotta dal comparto ristorativo, ovvero quella organica. Ed è proprio a questo proposito che nel disciplinare verrà introdotta come obbligatoria quella che è appunto l´azione simbolo del progetto “Ecoristorazione Trentino”, ovvero la possibilità per il cliente di portare a casa il cibo avanzato, con lo slogan “Ri-gustami a casa: col tuo cibo riempi il frigo non il cestino”. Si tratta di un semplice gesto, vantaggioso per tutti, dal grande valore sia ambientale che etico: il ristoratore vede ridursi la frazione di rifiuto organico da smaltire, mentre il consumatore trasforma in cibo ciò che altrimenti sarebbe finito nel cestino.

Il tutto sarà reso possibile dall’utilizzo di una eco-vaschetta, fatta in carta proveniente da foreste certificate Fsc e totalmente compostabile, che la Provincia autonoma di Trento fornirà ai ristoratori aderenti, i quali a loro volta la metteranno a disposizione dei clienti che vorranno portare a casa il cibo non consumato a tavola. La sicurezza e la regolarità della pratica dal punto di vista igienico-sanitario sono garantite dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, appositamente interpellata e coinvolta nell’iniziativa. Al termine della fase di sperimentazione, si procederà con l’implementazione degli strumenti di verifica e monitoraggio e con la sensibilizzazione e la formazione dei ristoratori e la promozione del marchio. I rilasci del marchio agli esercizi campione potranno avere luogo entro la fine del 2011. Da quel momento anche gli altri esercizi operanti in Trentino potranno richiedere il marchio alla Provincia, che lo concederà previa verifica del rispetto delle azioni del disciplinare.

Per maggiori informazioni, è anche possibile consultare il nuovo sito www.Eco.provincia.tn.it dedicato appunto ai progetti Ecoacquisti ed Ecoristorazione.