L’ais in prima linea per pruomuovere il “bere responsabile”

Paradossi all’italiana: siamo il maggiore produttore di vino al mondo, ma quasi l’80% dei consumatori italiani non ne ha una conoscenza adeguata. Nel nostro Paese ci sono più fan di Beautiful che conoscitori di questa bevanda millenaria, determinante per l’economia d’Italia. L’AIS chiede di rendere la cultura del vino sempre più centrale nei percorsi formativi, soprattutto dei futuri addetti ai lavori.
Molti gli eventi sul territorio che si apriranno tutti con una piccola curiosità: Al Bano Carrisi ha voluto rendere omaggio alla manifestazione con un’ interpretazione personale dell’ inno nazionale, che risuonerà in ogni sede dell’iniziativa…

Un’intera giornata dedicata al vino e allo straordinario patrimonio culturale che rappresenta, con l’obiettivo di fornire al cittadino gli strumenti per un consumo sempre più consapevole e, perciò, moderato. Anche perché, oggi, l’Italia dei vini di qualità è praticamente sconosciuta a 8 italiani su 10.
E’ questo il grido di allarme lanciato dall’AIS – Associazione Italiana Sommelier, da quasi mezzo secolo il centro di cultura del vino più prestigioso del nostro Paese, con il suo “esercito” di 35.000 sommelier.
Una presa di posizione forte – espressa sabato 21 maggio 2011 nel corso della “Prima Giornata Nazionale della Cultura del vino” – che parte dalla richiesta alle Istituzioni di riservare maggiore spazio al vino, alla sua storia e alla sua cultura all’interno dei percorsi formativi, in particolar modo in quelli dei futuri addetti ai lavoro.

OGGI IN ITALIA CI SONO SOLO 7 MILIONI DI APPASSIONATI DEL VINO
“Oggi, in Italia – afferma il Presidente dell’AIS, Antonello Maietta – solo 7 milioni di consumatori conoscono adeguatamente il vino e la cultura che c’è dietro. Lo stesso numero di persone, per intenderci, che nel nostro Paese sono appassionate di Beautiful e meno di quelle che amano la pallavolo… Solo che in Italia il vino è uno dei motori centrali della nostra economia, con oltre 10 miliardi di euro di fatturato”.
“Milioni di persone – continua Maietta – bevono vino senza saperne abbastanza, quindi in maniera non del tutto consapevole. Per questo non sempre hanno gli strumenti necessari per avvicinarsi a questa bevanda nel modo giusto, all’insegna della responsabilità. Solo mettendo la cultura al centro del “sistema vino” possiamo ricreare attenzione e curiosità verso questo prodotto, alimentando anche la ripresa dei consumi interni che nel nostro Paese non sono mai stati così bassi dal 1950.”
Una giornata fortemente voluta anche da Franco M. Ricci, Presidente della Worldwide Sommelier Association, non solo per celebrare il vino di qualità e le sue intime e profonde relazioni con arte, storia, tradizioni e turismo del Belpaese, ma soprattutto per strappare quel velo di silenzio che cela questo prezioso prodotto del made in Italy.
“L’Italia è ancora molto, troppo lontana da quella diffusione che invece il vino meriterebbe – denuncia Franco M. Ricci – proprio perché dovrebbe essere considerato alla stregua di ogni altra forma di Arte e di Cultura e quindi deputato a essere conosciuto, amato e valorizzato. Solo la conoscenza di questo bene può essere l’unico vero deterrente contro l’agropirateria, la diffusione di prodotti scadenti o contraffatti e i tanti, terribili, episodi di cronaca. Il bere consapevole, scegliendo il vino giusto e di qualità, è di chi conosce il vino.”

IN FRANCIA IL VINO E IL BERE RESPONSABILE ENTRANO NELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO
Sono numerose le sedi Ais che, su tutto il territorio nazionale (vedi scheda allegata), hanno aderito a questa iniziativa. Secondo l’Associazione, l’impegno per promuovere la cultura vitivinicola deve partire necessariamente “dal basso”. Un dato deve far riflettere: nelle scuole alberghiere italiane – è questa la denuncia lanciata dall’AIS – solo 5 ore nell’arco di un intero ciclo formativo vengono dedicate al vino, mentre in Francia questa bevanda è materia d’insegnamento già nella scuola dell’obbligo e gli studenti vengono portati in gita scolastica nelle maggiori aziende vinicole.
“Per questo alle varie istituzioni preposte chiediamo – conclude il Presidente dell’AIS, Antonello Maietta – di fare uno sforzo per intensificare la promozione della cultura del vino nei luoghi in cui si formano e poi lavoreranno le future generazioni di sommelier: dalle scuole professionali e alberghiere alla fiere, per arrivare agli alberghi ai ristoranti, alle enoteche e, perfino in un futuro prossimo, alla GDO”.

UNA GIORNATA SOSTENUTA ANCHE DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO
La manifestazione, alla sua prima edizione, può fregiarsi della medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, attraverso questa onorificenza, ha voluto sottolineare l’importanza del tema e la sensibilità della massima Istituzione nazionale per il mondo del vino di qualità e della sua cultura. Al Bano Carrisi, uno dei più celebri artisti della canzone italiana e noto produttore vitivinicolo, ha dato il suo originale contributo all’evento attraverso un’interpretazione personale dell’inno “Fratelli d’Italia”, che risuonerà il 21 maggio in tutte le sedi dell’iniziativa.