Una nuova ricerca condotta negli Stati Uniti ha scoperto che il consumo di ciliegie favorisce la riduzione del livello di colesterolo nel sangue. Ne da notizia la Coldiretti nel riferire i risultati dello studio condotto su topi di laboratorio da E. Mitchell Seymour ricercatore sulle cardiopatie dell’Università del Michigan (USA) e reso pubblico nel maggio 2007.

Gli animali alimentati con l’aggiunta di polvere di ciliegie acide sono risultati avere un più basso livello di colesterolo nel sangue, meno trigliceridi, un minor accumulo di grasso nel fegato e minore stress ossidativo, rispetto a quelli con una dieta normale. Secondo i ricercatori gli effetti positivi sulla salute dovuti al consumo di ciliegie sono dovuti – riferisce la Coldiretti – ad un più elevato accumulo di sostanze a effetto antiossidante come gli antociani che sono contenuti nelle ciliegie e alle quali conferiscono il classico coloro rosso scuro. Anche se occorreranno ulteriori verifiche, i risultati ottenuti – precisa la Coldiretti – sono ritenuti incoraggianti anche per la salute umana soprattutto nei paesi più sviluppati dove l’ eccesso di colesterolo è il maggiore responsabile di malattie cardiovascolari anche nelle nuove generazioni, con ben centomila bambini italiani, il 20 per cento del totale, che soffrono di ipercolesterolemia.

Portate in Italia da Lucullo, ecco perché, parlando di loro si dice che siano un frutto luculliano, di grande golosità, le ciliegie – afferma la Coldiretti – hanno dunque importanti proprietà terapeutiche. Contrastano l’ipertensione, sono leggermente lassative e diuretiche, ricche di vitamine, in particolare A e C, e nutrono in modo ottimale durante l’estate perché contengono molti sali minerali (potassio, calcio, ferro) che vengono dispersi con il sudore. Inoltre, le ciliegie – continua la Coldiretti – sono dietetiche perché forniscono un medio apporto di zuccheri e proteine e hanno solo 38 calorie per ogni 100 grammi di prodotto. In Italia – continua la Coldiretti – la produzione di ciliegie supera le centomila tonnellate realizzata su circa 30mila ettari di terreno, la metà delle quali (52 per cento) si trova in Puglia, il 15 per cento in Campania, il 12 per cento in Emilia-Romagna, il 9 per cento in Veneto e anche in altre regioni. Il saldo commerciale con l’estero è positivo, anche se sono in crescita le importazioni mentre i consumi nazionali si stimano essere pari a circa di 300 grammi di prodotto a testa all’anno.

A differenza di altri frutti, le ciliegie, non proseguono la maturazione dopo il raccolto, ed è necessario – consiglia la Coldiretti – acquistarle solo se ben mature e sceglierle con i frutti sodi, privi di ammaccature e con il picciolo dal colore verde vivo e intenso. Per conservarle – conclude la Coldiretti – occorre tenerle in luogo fresco e poco umido, sempre contenute in un sacchetto di carta e mai nella plastica.