Bianco, rosso, al limite verdicchio e rosè. Erano i colori del vino fino a non molto tempo fa. La novità glamour 2019 che spopola sui social e sulle tavole più cool del momento è il blue wine: vino blu, spumante blu, persino il prosecco blu. Presentato al mercato internazionale nel 2016, in tre anni ha raggiunto sempre più consensi e questa estate è una realtà affermata persino nella carta di molti ristoranti.
Ma cos’è il vino blu? Si potrebbe pensare che sia una di quelle americane in voga di tanto in tanto, invece l’idea e la produzione del vino blu arriva dalla Spagna e si è già allargata dal Canada alla Nuova Zelanda, raggiungendo ormai tutto il mondo con centinaia di migliaia di bottiglie esportate.
Si tratta di un vino prodotto con un mix di uve a bacca bianca e rossa, addizionata di coloranti organici. La ricetta esatta è segreta, ma le aziende produttrici spiegano che il caratteristico colore azzurrato è dato dalle antocianine prelevate dalla buccia degli acini e dall’aggiunta dell’indigotina, un colorante sintetico utilizzato nell’industria dolciaria (E132).
Tanto basta da non poter esser chiamato “vino” in quanto illegale, ma non ovunque: negli Stati Uniti ad esempio si può utilizzare la nomenclatura “wine”, mentre in Europa il vino blu è classificato come una “bevanda alcolica”.
Il blue wine è stato protagonista anche della IV Edizione dei ConVino International Awards 2019, un concorso spagnolo che mira al riconoscimento di qualità dei vini di bassa fascia, liquorosi, con additivi, religiosi o dolci come la Sangria, di cui anno dopo anno aumenta la quota di mercato raggiunta. In questo speciale concorso due vini blu, ormai una vera categoria, hanno vinto la medaglia d’argento.
Chi ha degustato il vino blu non lo ha descritto come un grande esperienza sensoriale. Si tratta per lo più di vini senza infamia e senza lode, la cui peculiarità degna di nota è semplicemente la loro sfumatura color Tiffany. Tanto basta per promuoverlo come un vino fresco ed estivo, che ricorda il Mar Mediterraneo, originale e sorprendente. Chissà che con uno spumante blu non brinderemo anche al 2020! Cheers!