Le prime notizie sull’arte dello scalpellino povese ci furono tramandate da un notissimo architetto della fine del Cinquecento: Vincenzo Scamozzi. Nel suo volume dei dieci libri sull’architettura universale egli ci parla esplicitamente di Pove, delle sue cave, dei suoi marmi pregiati, della sua Parrocchiale, appena rifabbricata dietro suo disegno e consiglio, degli scalpellini povesi e della loro arte, già conosciuta in tutto il territorio vicentino.