Il Museo nasce agli inizi degli anni ottanta al seguito di alcune mostre temporanee sulla civiltà contadina e su particolari mestieri praticati in paese: la fabbricazione dei carri agricoli e la lavorazione delle botti. Le botteghe Sanvitesi avevano infatti avuto una certa risonanza nell’Era Contadina per la lavorazione del legno e in particolare proprio per queste attività correlate strettamente al lavoro della terra: la loro presenza era documentata in carta d’archivio già alla fine del ‘600. In un censimento del 1682, infatti, si evince che molti abitanti abbinavano la conduzione delle colture alla lavorazione del bottame, molti stagionalmente, prima della vinagione. Nel settore specifico dell’arte delle botti e dei carri intere famiglie hanno contraddistinto e rinnovato il paese fino a qualche decennio fà , travalicando anche i confini dell’area con termine e attestandosi in zone extra-regionali. Tutte queste botteghe, ora inoperose, hanno offerto una messe di strumenti, attrezzi, oggetti, manufatti che sono stati in buona parte recuperati grazie a donazioni oppure mediante acquisto. E’ stato raccolto materiale non solo specificatamente legato alla lavorazione del legno, ma anche all’attività agricola, alla lavorazione del ferro e a quella della lana, alla sericoltura, agli oggetti di uso domestico.