Per i bambini ungheresi il periodo delle festività natalizie inizia con la festa di Santa Klaus, in ungherese «Mikulás».
Il 6 dicembre tutti i bimbi preparano le loro scarpette e stivali, tirandoli a lucido e mettendoli sul davanzale della finestra, poi restano in impaziente attesa: se durante l’anno si saranno comportati bene, troveranno le loro calzature piene di dolci e regali, se invece avranno fatto capricci o marachelle toccherà loro solo carbone.
Nelle famiglie ungheresi, il Natale viene tradizionalmente festeggiato la sera del 24 dicembre. Già diverse settimane prima, nelle piazze della capitale fanno la loro comparsa i venditori di alberi di Natale con abeti tutti coltivati per l’occasione, mentre nelle case degli ecologisti più convinti c’è posto solo per un albero rigorosamente finto. La sera del 24 dicembre l’albero viene addobbato (in assenza dei bambini piccoli, nelle case dove ve n’è qualcuno, per non guastare loro la sorpresa) con caramelle tipiche rivestite di carta colorata (le «szaloncukor»), noci dorate, candele, fiocchi, nastrini ecc.
Quando l’albero è pronto e tutti i regali sono stati collocati ai suoi piedi, il suono di una campanella avvisa che è arrivato Gesù Bambino ed inizia allora la grande festa, tra canti natalizi, apertura dei regali e ghiotto cenone. In molte famiglie è usanza mangiare il pesce, naturalmente pesce di lago, soprattutto luccio e carpa, e al termine della cena non mancano mai i tipici dolci natalizi ungheresi, il più rinomato dei quali è il «bejgli» alle noci o ai semi di papavero. A mezzanotte si va tutti insieme a Messa: meta preferita dai budapestini è la Chiesa Mattia al Castello. E mentre in quasi tutte le chiese viene allestito un presepe, nelle case non v’è questa usanza: piuttosto, come simbolo della festa, si trova sempre l’albero di Natale, spesso alto anche 2/3 metri.
Il giorno di Natale e quello di Santo Stefano sono tradizionalmente dedicati alle visite famigliari, ed invece è raro che il Natale sia occasione per particolari festeggiamenti o raduni tra amici e conoscenti. Oltre agli eventi natalizi tipici, in Ungheria vi è una serie di ricorrenze caratteristiche anche in occasione del Capodanno, festeggiamenti tradizionali identici a come ad esempio si fa in Italia: unica differenza è che, allo scoccare della mezzanotte, si intona l’inno nazionale ungherese, trasmesso anche in televisione a reti unificate.
La famiglia generalmente si raduna per il pranzo di Capodanno, rigorosamente a base di brodo di pollo alla «Újházi» e cavoli ripieni con la carne. Naturalmente non possono mai mancare le lenticchie, pietanza di buon augurio. E durante il pranzo si usa seguire in televisione il famoso concerto di Capodanno trasmesso in diretta da Vienna.
Oltre a feste nei locali e cenoni a base di prelibatezze ungheresi tipiche, numerosi festeggiamenti di piazza vengono organizzati nella capitale e in diverse regioni del Paese, con manifestazioni, spettacoli di intrattenimento, concerti, cui prendono parte anche personaggi famosi, e grandiosi fuochi artificiali con cui si dà il benvenuto all’anno nuovo.
Informazioni: www.turismoungherese.it