La Valle Isarco, in Alto Adige, terra da sempre punto di passaggio, incontro e scambio tra la cultura nordica e quella mediterranea, nasconde piccole perle. Una di queste, nel cuore delle Dolomiti, è la Val di Funes, che ha saputo conservare intatte le più genuine caratteristiche del mondo alpino rurale, al cospetto di un paesaggio dolomitico incantato. E molte sono le sorprese, a cominciare dal piccolo, ma curioso museo dei minerali di Tiso, all’inizio della Val di Funes nei pressi di Chiusa.

Qui si ammirano minerali e cristalli dell’arco alpino e soprattutto gli oltre 200 geodi di Tiso (‘palle’ di roccia). In effetti il genuino borghetto rurale-montano di Tiso, tra boschi e masi in vista delle frastagliate Odle, è famoso proprio per queste singolari formazioni sferiche di roccia che al loro interno spesso custodiscono cristalli bellissimi e hanno preso il nome ‘ufficiale’ da questa località della Valle Isarco. Il museo si deve in gran parte al signor Paul Fischnaller, che ha lasciato il suo lavoro primario per dedicarsi anima e corpo alla ricerca e allo studio dei minerali. In 25 anni di ritrovamenti è riuscito a raccogliere una formidabile collezione di minerali multicolori. I geodi, che toccano fino a 20 centimetri di diametro, visti dall´esterno non sembrano nulla di particolare. Ma appena vengono aperti con un colpo secco, ecco la sorpresa: svelano meravigliosi cristalli di agata ricoperti da uno strato di tufo porfirico. L´agata raggiunge infatti il massimo della bellezza dopo essere stata tagliata. Il museo espone anche una raccolta di gioielli d’agata. Particolarmente affascinante è il contrasto tra i geodi “pieni” e quelli “vuoti”. Molti dei geodi “pieni” contengono bellissime agate dalle sfaccettature e dai colori strabilianti. Ametiste e cristalli di quarzo si distinguono particolarmente per la loro limpidezza, mentre l´agata è riconoscibile per le forme geometriche. Ogni geode racchiude dunque un suo piccolo segreto di cristallo, da scoprire con una visita al museo ( www.mineralienmuseum-teis.it ).

ESCURSIONE NEL MONDO MINERALE A TISO – Ma dove si trovano in natura questi geodi? Una volta i geodi si trovavano nella gola del ‘Gostnergraben’, ma anche in altri siti della Val di Funes… ora la raccolta è vietata, ci vorrebbe un´attrezzatura speciale e molta fortuna, per trovarne. Fino al 30 ottobre ogni giovedì, in Val di Funes, si tengono però delle escursioni guidate sulle tracce dei geodi con punto d’incontro presso il museo alle ore 9,15. Costo 6 euro a persona compreso visita al museo, bambini fino a 15 anni 3 euro. Si cammina sul sentiero 30A e, passando per l’itinerario didattico botanico, si raggiunge la croce Wetterkreuz (svariate tipologie di brughiera stepposa). Da qui si gode di una vista panoramica incantevole sulla parte centrale della Valle Isarco. Sul pascolo comunale, larici antichi e bellissimi. Nel terreno collinare i resti di trincee e bunker costruiti nel corso della prima guerra mondiale. Attraverso il bosco si arriva al Mesner Boden (sentiero n. 1). Passando su tappeti erbosi secchi e su tufo in porfido quarzifero (la roccia madre dei geodi di Tiso) si raggiunge Lahne sopra il Gostner Graben. In uno dei luoghi di ritrovamento è consentito saggiare il terreno e ‘testare le pietre’ con l’attrezzatura fornita dal museo. Seguendo le tracce dei geodi di Tiso si ritorna in paese. Dopo una breve visita della Chiesa ‘Herz-Jesu’, recentemente restaurata, è prevista una sosta presso un albergo per uno spuntino. L’escursione è molto facile e adatta a tutti, dura circa 1 ora e un quarto e il dislivello è di 135 m.

Info: Consorzio Turistico Valle Isarco, tel 0472/802232