Prende il via l’ Autunno Pannonico tra feste legate alla vendemmia, cantine aperte per visite e degustazioni, eventi dedicati agli appassionati di buona cucina.

La più romantica di tutte le stagioni offre nel Burgenland uno scenario ideale per godersi sapori e aromi unici, eventi imperdibili, occasioni da veri gourmet e una natura sensazionale. Centinaia di vignaioli celebrano l’Autunno Pannonico aprendo le porte delle loro cantine a curiosi e appassionati per stappare le loro migliori bottiglie. E poi c’è la famosa Festa di San Martino, l’11 novembre, in molte località allungata anche ai giorni precedenti e successivi. Si gustano le oche, ruspanti, cresciute nelle fattorie della regione. Approfittando di decine di ricette tradizionali, che fanno parte della storia del Burgenland.

L’autunno Pannonico è ormai diventato un evento per tutti i buongustai: 21 località intorno al lago Neusiedler, da Pamhagen sino a Rust, propongono, sino a novembre, un vero e proprio festival dei buoni sapori. “Cantine aperte” è un evento anche nel Burgenland, dove il vino è religione, un po’ come da noi. Intorno al lago Neusiedler si producono bottiglie di grande prestigio: il Welschriesling, il Grüner Veltliner, Weissburgunder Pinot Bianco, il Ruster Ausbruch, dolce e fruttato, e l’Eiswein, prodotto da uve naturalmente ghiacciate in vigna. Per tutto l’autunno le decine di cantine della regione apriranno le porte agli ospiti che vorranno saperne di più, degustare, stupirsi con vini di qualità e originali.

San Martino è sinonimo, nel Burgenland, di “battesimo del vino novello”. Per tradizione i produttori, oggi come allora, passano dalle cantine dei vicini per assaggiare il vino nuovo e valutarlo. Da questa usanza si sono sviluppate decine di feste, in tutta la regione. L’11 novembre, ma spesso anche i giorni precedenti e successivi, per fare festa più a lungo, si assaggiano i vini nuovi, rivolgendosi direttamente ai produttori, con la possibilità di fermarsi poi, in ristoranti e trattorie, per gustare la squisita Martingansl, l’oca di San Martino, abbinata al famoso cavolo rosso del Burgenland. Il vino più azzeccato, per questo piatto, è il Blaufränkisch. Anche nella parte meridionale della regione autunno e vino vanno a braccetto.

L’evento clou del territorio è la Festa dell’Uhudler, un vino pregiato, prodotto da viti non innestate, profumato di robinia e frutti di bosco, molto simile al nostro fragolino. Il 7 ottobre l’Uhudler sarà grande protagonista alla Kellergasse di Heiligenbrunn, il 10 novembre lo si festeggerà al Weinarchiv di Bildein, un vero e proprio “archivio del vino” e l’11 novembre sarà il primo attore dei festival di Csaterberg e Eisenberg. Per chi cerca qualcosa di diverso, almeno per gli standard del Burgenland, il 7 ottobre c’è il ritorno dall’alpeggio. Il paese di Altschlaining proporrà degustazioni di formaggi e latticini, grigliate di porcellini da latte, passeggiate a cavallo e con i pony.

San Martino è sinonimo di battesimo del vino, in tutto il Burgenland. Per tradizione, infatti, l’11 novembre i contadini andavano di cantina in cantina per assaggiare il vino nuovo, valutarlo, confrontarlo. Quando poi il novello era giudicato maturo veniva “battezzato”, cioè dichiarato ufficialmente vino. Seguendo la tradizione di quest’antica usanza, nei comuni vinicoli intorno al lago Neusiedler si è sviluppata una versione aggiornata del battesimo del vino. Nelle cantine i visitatori possono acquistare dei buoni per partecipare a degustazioni e assaggi. E valutare, come facevano una volta i produttori stessi, bontà e maturità dei novelli proposti.

Contadini appassionati di agricoltura ed allevamento biologici ed esperti produttori sono impegnati, in tutto il Burgenland, nella tutela e nella promozione di un’offerta alimentare varia e di grande qualità. Tra i prodotti, unici e inimitabili, da assaggiare o acquistare, per portarsi a casa un pezzetto di questa splendida terra, ci sono i paté, e i dolcetti artigianali, le salsicce e gli insaccati di bue grigio e maiale di Mangaliza, due razze antichissime, l’olio di vinaccioli, il lucioperca, le castagne e le zucche. E poi ci sono le famose oche, cresciute all’aria aperta, in una natura ancora non sopraffatta dall’uomo. Oche dal sapore inimitabile, tanto che la loro richiesta ha avuto una crescita esponenziale. E poi l’olio di semi di zucca. Magari da gustare, per un abbinamento deliziosamente sorprendente, con un morbido gelato alla vaniglia. E i dolcetti del matrimonio, di frutta secca, cioccolato, panna. Lavorati, ancora oggi, artigianalmente.