La Porta della Luce, realizzata dal maestro Pino Spagnolo, è l’ultimo capolavoro di arte contemporanea che ha da poco arricchito la Basilica Cattedrale di Santo Stefano a Prato. L’opera di Spagnulo si inserisce all’interno del percorso artistico della Basilica di Prato accanto ai nomi più importanti della storia dell’arte dal medioevo ad oggi: dai capolavori di Andrea Della Robbia, Donatello, Michelozzo, Agnolo Gaddi, Giovanni Pisano, Maso di Bartolomeo, Mino da Fiesole, Antonio Rossellino, Ridolfo Ghirlandaio, Paolo Uccello, Benedetto da Maiano, fino a giungere alle celebre quanto straordinaria Cappella Maggiore con le Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista di Filippo Lippi.

Unitamente ai capolavori dei maestri del passato la Cattedrale di Prato conserva significative e importanti opere di grandi autori del presente come Robert Morris di cui vi è l’altare in marmo bianco e l’imponete leggio che riproduce il mantello di Santo Stefano, cui la Chiesa è dedicata. La Cattedrale di Santo Stefano, le cui origini risalgono al V secolo, si sviluppò e crebbe di importanza nel corso dei secoli in parallelo allo sviluppo della città. Nel Trecento si avviarono molti lavori tra cui la costruzione della cappella della Cintola, la realizzazione della nuova facciata e il ciclo di affreschi all’interno della basilica ad opera di Agnolo Gaddi, Paolo Uccello e Filippo Lippi.

Nel tempo la Cattedrale di Santo Stefano si è ampliata ed impreziosita grazie al cimento creativo di straordinari Maestri come Donatello che realizza per il Duomo il famoso pulpito per l´ostensione della Sacra Cintola, collocato sull´angolo esterno della Basilica. Nel parapetto del pulpito in marmo bianco Donatello ripropone le forme di un tempietto circolare con pilastrini scanalati che lo dividono in sette riquadri, all´interno dei quali si intreccia la danza dei gruppi di angeli festanti resi pittoricamente con lo stiacciato. Gli interventi di ampliamento in epoche successive non hanno modificato la struttura medievale della Basilica, nel 1534-50 fu aggiunta al transetto la cappella per il Santissimo Sacramento e nel ‘600 venne realizzato l’attuale presbiterio e le volte sulle tre navate. Altri interventi tardo manieristi e barocchi furono eliminati con i restauri del 1850-72 e con quelli del terzo decennio del Novecento. Fra i capolavori si annovera il celebre ciclo di affreschi della Cappella Maggiore realizzato da Filippo Lippi a partire dal 1452.

Nella parete sinistra si trovano le scene dedicate alla vita di Santo Stefano mentre in quella di destra sono rappresentati gli episodi della storia di San Giovanni Battista. Sulle pareti spiccano le figure monumentali avvolte in vaporosi panneggi e di straordinaria bellezza ed eleganza, studiate a lungo da Michelangelo e molto apprezzate anche da Giorgio Vasari. Nell´ultima campata della navata sinistra, si trova la Cappella del Sacro Cingolo che conserva la Sacra Cintola, la cintura che, secondo antiche tradizioni, fu donata a San Tommaso dalla Vergine durante l´Assunzione, giunta a Prato nel XII secolo grazie al pratese Michele che l’aveva ricevuta in dote sposando a Gerusalemme una donna di nome Maria. Gli affreschi della cappella con le Storie della Vergine e della Cintola straordinarie opere di Agnolo Gaddi del 1392, presentano una splendida veduta di Prato nella scena del Ritorno di Michele. Un elegante altare settecentesco con rilievo di Emilio Greco custodisce la Sacra Cintola, coronato dalla Madonna col Bambino di Giovanni Pisano.

La cappella è protetta da una preziosa cancellata in bronzo con quadrilobi e fregi, opera di Maso di Bartolomeo e Pasquino da Montepulciano, rappresenta uno dei migliori esempi del genere conservatisi fin dal Rinascimento, Attigua alla Cattedrale, ricavato da in alcuni locali del Palazzo Vescovile, si trova il Museo dell´Opera del Duomo, in cui sono conservati importanti sculture, paramenti sacri, sezioni di polittici, dipinti dal XIII agli inizi al XVII. Fra le varie sale del Museo vi è quella del Pulpito dove si può ammirare il capolavoro di Donatello i cui rilievi vennero tolti dall´esterno nel 1970 a seguito delle cattive condizioni di conservazione e sostituiti con calchi. Passando attraverso le varie sale si giunge nell’area di scavo della zona semi interrata, realizzata per collegare la prima sezione del museo con le sale lungo il chiostro. Lo scavo ha consentito il recupero di resti ceramici – esposti nelle vetrine – dal periodo etrusco (Iv secolo a.C.) al XV secolo e il ritrovamento di una sepoltura femminile del IX secolo oltre che ai resti di due fornacette, forse da pane, del IX-X secolo. Nell’area sottostante la cappella del Santissimo Sacramento in Cattedrale si trova l’Antiquarium, un vano a doppio volume coperto da volta a botte ribassata, originariamente utilizzato per le sepolture fino al XVIII secolo.

Info: Basilica Cattedrale di Santo Stefano a Prato, Piazza del Duomo, Prato;

Info e prenotazioni: Apt, piazza Duomo, 8, Prato, Tel – fax (+39) 057424112, [email protected],

Orario dal lunedì al sabato 10.00-17.00; domenica 13.00 – 17.00;

Museo dell´opera del Duomo di Prato, Piazza del Duomo, Prato, Tel. 0574 29339, Fax 0574 445084, [email protected],

Orario:dal lunedì al sabato 10.00-13.00 e 15.00-18.30; domenica e festivi 10.00-13.00. Chiuso il martedì.