Da sempre il Brasile è sinonimo di paradisi tropicali, foreste pluviali, cultura, musica e grandi feste popolari che esprimono la gioia di vivere e la vitalità esuberante di un Paese ancora “giovane”. Solo in seconda battuta si scopre che il Brasile ha anche un passato affascinante che vanta 18 beni storici, architettonici, paesaggistici e naturalistici, dichiarati Patrimonio mondiale dell´Umanità dall´Unesco.

L´ultimo inserimento in ordine di tempo risale al 2010 e riguarda la seicentesca Praça São Francisco a São Cristóvão, città di oltre 70.000 abitanti nel Sergipe, il più piccolo tra gli stati federali brasiliani. Altri siti e città potrebbero aggiungersi a breve alla lista brasiliana del World Heritage, che già oggi comprende attrazioni di diverso genere: aree naturali protette come le cascate dell´Iguaçu, il Pantanàl e le isole atlantiche di Fernando de Noronha e Atol das Rocas, luoghi che ispirano rispetto come le rovine della missione gesuita del Guaranì e ben sette importanti città brasiliane.

Dal 1980 a oggi, il Comitato per il Patrimonio dell´Umanità ha riconosciuto lo status di testimonianze uniche e irripetibili della storia, della cultura e dell´arte mondiale alle città storiche di Ouro Preto e Diamantina (Minas Gerais), Olinda (Pernambuco), Salvador (Bahia), Goiás (Goiás) e São Luis (Maranhão), cui si aggiunge Brasilia, capitale federale e la più grande esposizione mondiale permanente sull´architettura razionalista del Xx secolo. Fondata sul finire del Xvii secolo con il nome di Vila Rica de Ouro Preto e divenuta rapidamente l´epicentro della corsa all´oro nelle montagne del Minas Gerais, Ouro Preto vanta un´architettura coloniale splendidamente conservata, con chiese che abbondano di sfarzose decorazioni auree e i lavori realizzati dall´architetto e scultore settecentesco Antonio Francisco Lisboa, detto Aleijadinho. Diamantina, fondata nel 1725 nel cuore delle aride e aspre montagne del Brasile centro-orientale, deve il suo nome e le sue fortune alla presenza di giacimenti di diamanti.

Sviluppatasi ispirandosi al modello urbanistico delle cittadine portoghesi del medioevo, Diamantina è la dimostrazione di come i cercatori di diamanti e i rappresentanti della Corona siano stati capaci di adattare le architetture europee, e in particolare lo stile barocco, al contesto latino-americano, creando una sintesi originale, eclettica e pienamente integrata nel paesaggio. Olinda, a lungo capitale dello stato di Pernambuco, è una delle citta coloniali meglio conservate del Brasile. Fondata nel Xvi secolo dai Portoghesi e ricostruita nel Settecento dopo essere stata saccheggiata e incendiata, Olinda porta i segni di un´opulenza legata all´epoca d´oro della canna da zucchero. Il perfetto equilibrio urbanistico e architettonico tra palazzi, giardini, chiese barocche, conventi e un gran numero di piccole cappelle (passos) conferisce a Olinda un fascino del tutto particolare. São Luis, capitale dello stato del Maranhão, ha conservato pressoché integralmente l´originale disposizione delle strade secondo un reticolo rettangolare, su cui si affacciano numerosi edifici civili e di culto in puro stile coloniale. Il centro storico di Sao Luis, inoltre, vanta 3.500 edifici storici rivestiti dagli azulejos, le caratteristiche piastrelle in maiolica d´ispirazione lusitana. L´impianto urbanistico e architettonico di Goiàs, fino al 1937 capitale dell´omonimo stato, rappresenta uno straordinario esempio di cittadina mineraria europea del Xviii secolo totalmente adattata alle condizioni climatiche, morfologiche e culturali dell´entroterra brasiliano attraverso il ricorso a materiali e tecniche locali.

Le costruzioni nel centro storico tradiscono le origini della città come villaggio minerario sorto a opera di esploratori, avventurieri e cercatori d´oro (bandeirantes) giunti nella regione in cerca di vene aurifere. La stagnazione dell´economia locale a partire dall´Ottocento ha contribuito a mantenere inalterato l´aspetto caratteristico della città. Brasilia, capitale federale del Brasile e unica città moderna riconosciuta “Patrimonio dell’Umanità”, è il miglior esempio di città pianificata del Novecento. Fortemente voluta dal Presidente Juscelino Kubitschek, Brasilia è stata costruita in soli 41 mesi nel disabitato altopiano centrale brasiliano, secondo il progetto urbanistico sviluppato dall’architetto Lùcio Costa, integrato dalle architetture razionaliste disegnate da Oscar Niemeyer e dagli ampi spazi verdi progettati dal pittore e paesaggista Roberto Burle Marx. A oltre 50 anni dall´inaugurazione (21 aprile 1960), monumenti come la cattedrale di Nossa Senhora Aparecida, il complesso del Congresso Nazionale, il ponte Jk sul Lago Paranoà e la Torre della Televisione si sono aggiunti alle icone che identificano il Brasile nel mondo. Primo insediamento del Nuovo Mondo a essere dichiarato città, primo porto commerciale, prima capitale del Brasile (1549-1763), Salvador è stata testimone e co-protagonista della fusione tra cultura europea, africana e amerindia che è alle fondamenta dell´identità brasiliana. La densità di monumenti nei quartieri storici dell´antica São Salvador da Bahia de Todos os Santos è tale da farne, insieme a Ouro Preto, la città coloniale per eccellenza del Nordest del Brasile. La città vecchia s´identifica con i colori accesi delle facciate delle case, spesso decorate con raffinati stucchi, con le sagome inconfondibili della Cattedrale e dei conventi di S.francesco, S. Domenico, S. Antonio e del Carmelo, ma anche con il gusto barocco di palazzo Saldanha, palazzo Ferrão e della sede arcivescovile, in una seducente mescolanza di influssi e stili che non ha eguali al mondo.

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