Al Passo del Tonale dove oggi vi sono moderni impianti da sci e dove gli escursionisti affrontano ripidi pendii per passeggiare nella natura incontaminata, oltre 6.000 anni fa si trovava una folta foresta a quasi 1.900 metri di quota.

Quest´ipotesi è suggerita dall´eccezionale ritrovamento di resti di un abete rosso risalenti al periodo Neolitico, nei pressi della torbiera sul versante trentino del valico, biotopo e riserva naturale inserita fra i siti di importanza comunitari e le zone di protezione speciale. A rafforzare quest´idea sono anche le fonti storiche, che narrano di estesi boschi fatti tagliare dall´Imperatore romano Carlo Magno per rendere questa zona più sicura e accessibile negli spostamenti. Inoltre, lo studioso trentino Giuseppe Dallafior già nel 1969 aveva ricostruito dall´analisi dei pollini gli ultimi diecimila anni di storia della vegetazione: gli strati più antichi della torbiera (6. 000 – 8. 000 a. C), svelano un Tonale coperto di pini, sostituiti in un secondo momento da abeti rossi. Dallafior riportava nei suoi articoli anche la notizia di “frequenti ritrovamenti di tronchi di conifere durante gli scavi per la costruzione degli alberghi” La scoperta è avvenuta durante i lavori per la messa in opera di una condotta per l´innevamento artificiale. A fissare l´età dei reperti, un pezzo di tronco e una radice, sono stati gli esami al radiocarbonio 14, condotti all´università del Salento, che confermano la data del 4.580 a. C circa. La sezione più grande presenta 178 anelli di crescita ancora perfettamente conservati ed ha una lunghezza di circa due metri.

A preservarla dagli agenti atmosferici sono stati i due metri e mezzo torba sotto la quale era sepolta, un deposito composto da resti vegetali sprofondati e impregnati d´acqua che, a causa dell´acidità dell´ambiente e in assenza di ossigeno, non si decompongono interamente. Il distretto forestale di Malé è da tempo impegnato, con l´aiuto di consulenze specialistiche, nella ricostruzione della storia della Val di Sole nascosta negli anelli delle piante. I risultati più interessanti, fino ad ora, hanno riguardato l´antico bosco di Val Comasine e alcuni tronchi raccolti al bordo della torbiera, molto vicini alle sponde di Rio Valbiolo. Entrambi risalgono al periodo di tempo compreso fra il 1.128 e il 1.349 d.C. La scoperta dei resti di abete rosso, però, è di natura eccezionale non solo per l´antichissima datazione, ma anche perché fornisce ulteriori spunti in campo archeologico, indirizzato alla ricerca di resti umani e animali.