I lavori di restauro – eseguiti sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici di Milano dal laboratorio Nicola Restauri in Aramengo (TO) – sono iniziati nel 2002 con fondi ministeriali e sono stati ora portati a termine grazie agli indispensabili finanziamenti erogati nel biennio 2008-2009 da Intesa Sanpaolo. Il lungo intervento ha interessato l´impresa artistica più importante per qualità e completezza in Lombardia del periodo pre-rinascimentale, dove la narrazione si fonde con la poesia, raggiungendo un equilibrio perfettamente calibrato nei gesti solenni e nelle emozioni sempre delicate ed eleganti. Il restauro ha risarcito la straordinaria decorazione pittorica trecentesca della chiesa dell´Abbazia di Chiaravalle Milanese, una delle più importanti pagine artistiche del Trecento italiano.

L´imponente impresa pittorica coinvolge l´intero spazio interno del tiburio: sotto il cielo stellato della calotta della cupola, i quattro Evangelisti, accompagnati, con ogni probabilità, da altrettanti Profeti e Dottori della Chiesa, annunciano la sequenza di Santi e Beati connessi all´ordine cistercense delle pareti del tamburo. Il registro inferiore, narra le Storie della Vergine post Resurrectionem secondo il racconto diffuso della Legenda Aurea, legate alla morte e all´ascesa al cielo della Vergine. L´intervento di restauro è stato preceduto e accompagnato da analisi e indagini strumentali non distruttive, finalizzate allo studio delle fenomenologie di degrado, delle tecniche esecutive, dei materiali originali e di quelli utilizzati negli interventi precedenti. In questo modo è stato ad esempio possibile distinguere le diverse fasi temporali di intervento e le diverse mani e personalità operanti all´interno della chiesa, permettendo di individuare, almeno sommariamente, l´organizzazione dell´intero cantiere.

È stata confermata la presenza di due maestri, il primo dei quali di provenienza lombarda, il cosiddetto “Primo Maestro di Chiaravalle”, responsabile della decorazione della cupola della torre nolare e del ciclo del tamburo, e il secondo, identificato con Stefano fiorentino, ricordato da Giorgio Vasari nelle sue Vite come il miglior allievo di Giotto, cui si deve il ciclo con le Storie della Vergine post Resurrectionem. È stato inoltre possibile all´interno di quest´ultimo ciclo – considerato il più importante per qualità e completezza del periodo pre-rinascimentale in Lombardia – cogliere differenze stilistiche ed esecutive che attestano la presenza di altri pittori, probabilmente allievi e collaboratori dello stesso Stefano.

Si tratta dunque di un lavoro che è riuscito a metterci oggi in contatto diretto con gli artisti del tempo, precisandone la tecnica, contribuendo a chiarire i contenuti di un´arte complessa e in parte ancora non conosciuta.

Il complesso dell’abbazia è costituito dalla chiesa abbaziale, con i chiostri e il monastero, la foresteria, la cappella di San Bernardo, il mulino.

L’abbazia è visitabile dal martedì al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30 (tenendo presente che in certi mesi, soprattutto maggio, giugno, settembre, al sabato possono esserci dei matrimoni) e la domenica dalle 14,30 alle 17,30. Quando la chiesa è visitabile è aperta la cancellata che porta al transetto e al chiostro, mentre negli altri orari, durante le messe, è chiusa.

La domenica inoltre è prevista una visita guidata gratuita alle ore 16; visite guidate nei giorni feriali, per piccoli gruppi, possono essere prenotate dal martedì al sabato alle ore 9, alle10,30 e alle15 telefonando al numero 02 57403404.

www.chiaravalle-milano.it