Durante il periodo pasquale l’Alta Badia propone ai suoi ospiti alcune bellissime tradizioni, tramandate gelosamente da molte generazioni.

La più originale ruota intorno all’uovo pasquale, che si pone come uno dei simboli del rinnovamento periodico della natura. È consuetudine femminile, dipingere le uova di gallina nei giorni antecedenti la Pasqua. Sul guscio si incidono scritte augurali, nonché vari simboli ornamentali, che rendono le uova pasquali dei piccoli capolavori artigianali.

Nei giorni antecedenti la Pasqua, le ragazze da sposare regalano le uova ai giovanotti della valle: due ad ognuno, quattro ai rompiscatole, 6 al fidanzato e 12 al ragazzo che si intende sposare entro l´anno. Le uova destinate al fidanzato si depongono, in una scatoletta di vetro dipinta a mano, che l’amato custodirà gelosamente tra gli oggetti più cari.

Dopo la festa della Resurrezione, a partire dal sabato santo e nel corso di tutta la settimana pasquale, i ragazzi si allietano con il “cufé”. Prima si saggia l´uovo del contendente per verificare la resistenza del guscio battendolo sugli incisivi. Due contendenti poi picchiettano alternativamente prima la parte appuntita e poi quella tondeggiante (= piz cun piz y cü cun cü) di queste uova sode colorate. Vince e fa incetta di uova sode chi riesce a scalfire per primo i due poli dell´uovo avversario. Le ragazze alle quali avanzano delle uova, il martedì devono affrettarsi a seppellire quelle rimaste nell´orto, per evitare di essere perseguitate dalla sfortuna e di restare “mitans vedles”, ovvero zitelle.

Altra bellissima tradizione è la benedizione degli alimenti durante la messa solenne nel giorno di Pasqua. Le famiglie della Val Badia preparano delle ceste ricolme di pietanze, che vengono poi consumate durante il pranzo pasquale.

Informazioni: www.altabadia.org