Nel corso dell’estate sono tan-te le opportunità per programmare una gita durante una vacanza a Merano e nei suoi dintorni, alla scoperta di un’affascinate e misteriosa storia “sotterranea”.

Recentemente sono stati realizzati diversi musei bunker, testimonianza della storia più recente di questo terri-torio. Costruiti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, questi bunker furono tenuti “attivi” durante la guerra fredda, e poi, a partire dal 1992, furono di-messi e ne furono smantellati gli impianti di difesa.
Le costruzioni, invece, rimaste intatte, sono oggi una viva testimonianza di quell’epoca e rappresentano la speranza di una vita in cui tali opere di difesa non siano più necessarie.
Infatti, oggi, quelle costruzioni militari sono state riviste e hanno ricevuto interventi architettonici che le hanno trasformate in musei e gallerie d’arte, visita-bili al pubblico.

Il bunker di Moso, in Val Passiria, è accessibile anche da sopra, grazie al fatto che sulla parete esterna è stata installata una struttura per arrampicatori. Nel Mooseum sono presentati temi che concernono la storia, la natura e le antiche miniere sotterranee.

All’inizio della Val Venosta, a Tel, l’artista meranese Matthias Schönweger ha trasformato il bunker della zona in una vera e propria galleria d’arte, che si confonde con l’ambiente naturale circostante.

Spostandosi sul Passo Palade, il bunker, costruito nel 1940 da centinaia di operai, rappresenta una vera e pro-pria fortificazione di quattro piani con gallerie, cor-ridoi e quartieri d’artiglieria.
La Gampen Gallery si trova dentro il bunker del Paso Palade e ospita una mostra fotografica dedicata alle popolazioni di montagna, i cui scatti sono stati realiz-zati in gran parte dal famoso scalatore Reinhold Mes-snner.
Il percorso espositivo, lungo 60 metri, si articola in quattro aree: le foto che raffigurano i volti degli abi-tanti della zona, quelle che riprendono i simboli reli-giosi, quelle dedicate ai rifugi e alle abitazioni e, infine, foto di montagne.

Tornando in fondo alla Val Passiria, valle larga e pia-neggiante, che inizia alle spalle della città di Merano, a San Leonardo la strada si divide e s’inerpica sulle montagne portando a due Passi: il Rombo e il Giovo.
In cima al Passo Rombo, sul confine con l’Austria, si trova il Museo del Passo, la prima di cinque sculture architettoniche che saranno realizzate entro il 2011.
Realizzato per celebrare i 50 anni della costruzione della strada del Passo, un esempio di moderna ingegne-ria, il Museo ha una struttura che ha le fondamenta in territorio austriaco ma che sporge per 16 metri sul ver-sante italiano.

Poco distante, scendendo verso Moso, inizia la strada percorribile solo a piedi, che porta alla Miniera Monte-neve (2.335 metri).
Le miniere diedero lavoro all’intera popolazione della Val Passiria, perché la roccia, formata milioni di anni fa, era ricca di metallo. La miniera Monteneve era la miniera più alta d’Europa ed è stato il più importante sito per le estrazioni di zinco e piombo di tutto il Tirolo, e, oggi, è possibile percorrere alcuni tratti degli oltre 150 km di gallerie e pozzi, vivendo, per alcuni attimi, le emozioni dei minatori di allora.