Con un giro d´affari previsto, in futuro, di un miliardo di dollari l´anno Charles Simonyi è rientrato dal suo viaggio nello spazio, sano e salvo, sabato 21 aprile. Occorre precisarlo, considerato che della sua partenza per lo spazio avevano dato ampio risalto tutti i media, ma del suo rientro hanno parlato davvero in pochi. Invece il 58enne ingegnere informatico, padre di programmi universali come World ed Excel, ma soprattutto quinto turista a essere imbarcato su un razzo con destinazione la Stazione orbitante internazionale, ha concluso la sua esperienza di viaggiatore nello spazio nel migliore dei modi. Un epilogo che rafforza ulteriormente la convinzione di chi ha investito da tempo soldi e ricerche per lo sviluppo del turismo spaziale nelle sue diverse forme, dai voli in assenza di gravità, già offerti da diverse compagnie a prezzi non superiori ai 5mila euro, ai proibitivi voli in orbita sulle navicelle Soyuz, ai viaggi suborbitali, il vero obiettivo del prossimo futuro, il cui giro d’affari è stimato in 1 miliardo di dollari all’anno.

Cifre alla mano, insomma, il turismo spaziale appare tutt’altro che un esercizio di letteratura fantascientifica, ma una realtà già possibile, con concretissime prospettive di business e che vanta una nutrita schiera di competitor, tutti, chissà perché, legati in qualche modo al mondo informatico: da Elon Musk, inventore di Paypal, a Paul Allen, fondatore di Microsoft, da John Carmack, programmatore grafico, a Jeff Bezos, di Amazon (vedi “La via dello spazio quasi a buon mercato”). Basti pensare che la forma più estrema di turismo spaziale oggi in commercio, quella che offre un tour di 10 giorni a bordo della navicella Soyuz con soggiorno sulla Iss, offerta dall’agenzia Space Adventure ( www.spaceadventures.com ) con la collaborazione dell’Agenzia spaziale russa Rasa e del Centro per cosmonauti Yuri Gagarin, ha già esaurito le prenotazioni fino a tutto il 2009, nonostante il biglietto costi circa 19 milioni di euro. O che la stessa Space Adventures sul suo sito propone una romantica esperienza di circumnavigazione della Luna per la modica cifra di 100 milioni di dollari per la quale ha già raccolto alcune adesioni.

“Negli ultimi mesi abbiamo sondato il mercato dei possibili interessati anche in Italia”, conferma Matteo Canto, direttore commerciale di Space Adventures in Italia. “Molti i curiosi, alcuni possibilisti e due persone molto interessate ai viaggi orbitali. Tra qualche giorno lo stesso presidente di Space Adventures verrà in Italia per parlare con loro”. Anche per spiegare agli aspiranti astronauti i requisiti indispensabili per una vacanza tra le stelle e per contrattare la loro disponibilità a sottoporsi ad alcuni piccoli esperimenti. Giusto per unire l’utile al dilettevole. Chiunque voglia decollare dalla rampa di lancio, infatti, deve prima superare alcuni test attitudinali e psicofisici preliminari e completare un percorso di addestramento, che può durare dai quattro ai sei mesi, presso il Centro spaziale Yuri Gagarin di Star City, in Russia. Le sessioni di esercizi in assenza di gravità si alternano ai voli supersonici sui Mig-25, i jet più veloci del mondo, ai quali seguono le immersioni nella Neutral buoyancy, la piscina idrodinamica che riproduce le condizioni di una passeggiata nello spazio. Ma le prove chiave per salire sul charter più esclusivo del mondo sono quelle nella terribile centrifuga e tra i microscopici spazi vitali del simulatore della navicella Soyuz, dove corpo e mente fanno veramente i conti con la sfida del volo astronomico.

Il mercato del turismo astronomico contempla, però, anche altre forme, più abbordabili per il prezzo e per l’impegno fisico. Basta guardare lo sciame di aziende e tour operator che offrono esperienze di volo in assenza di gravità a poco più di 5mila euro o vertiginosi tour panoramici dalle cabine dei jet supersonici per 25mila e con solo 4 giorni di addestramento. “Dal 2010, inoltre, si aprirà il mercato dei voli suborbitali, cioè quelli che restano entro una quota di 120 km di altezza”, annuncia Canto. Il biglietto in questo caso potrebbe costare circa 80mila euro. Una cifra che incoraggia molti avventurosi, tanto che, in tutto il mondo, sono state raccolte già 200 prenotazioni. Due anche in Italia, per mano di un imprenditore che vuole restare anonimo e del presentatore tv Daniele Bossari. “Il vero business è qui”, conferma Canto. “Uno studio dell’istituto di ricerca Futron calcola che, a regime, sarà un mercato da 1 miliardo di dollari all’anno. Inoltre il mercato dei voli ne trascina altri con sé, primi fra tutti quelli della costruzione delle navicelle e, soprattutto, degli spazioporti. In quest’ultimo settore, per esempio, Space Adventures ha investito già 300 milioni di dollari per una struttura negli Emirati Arabi e 265 milioni di dollari per una a Singapore fondando in entrambi i casi una società in compartecipazione al 50% con i governi locali”.

La maggiore concorrente, la Virgin Galactic ( www.virgingalactic.com ) di Richard Branson, non è da meno, essendo stata la prima a raggiungere un accordo per la costruzione di uno spazioporto nello stato del New Mexico: 27 miglia quadrate in pieno deserto, con strutture per la maggior parte sotterranee, che ospiterà anche un centro addestramento per astronauti e un’area educational e simulazioni per chi vorrà partire, ma solo con la fantasia.