Con relativa facilità, dopo aver lasciato l’Abbazia di Valvisciolo, percorrendo la Valle del Fosso della Valle, si arriva a Bassiano, situata a 562 metri sul livello del mare.

Colpisce immediatamente l’impronta medievale del borgo, con avanzi di mura e torri semicilindriche e la classica struttura a spirale che tende ascendente verso il punto ove anticamente si ergeva la rocca; il nome, tuttavia, sembra risalire ai tempi del periodo romano per la presenza di una villa attribuita ad un ricco possidente terriero di Terracina, Tito Giulio Bassiano, che disponeva in loco di una vasta proprietà agricola.

Peraltro fonti documentabili si hanno solo dal XII sec. e precisamente dal 1240 quando Papa Gregorio IX, per gratificare l’opera della famiglia Annibaldi contro Federico II, concesse alla medesima la Signoria di Sermoneta e Bassiano. Verso la fine del secolo, nel 1297, il Feudo passa a Pietro Caetani e da allora la cittadina seguirà le sorti di questa nota famiglia.

Bassiano, merita citare, diede i natali ad Aldo Manuzio il Vecchio (1449 – 1515), uno dei più grandi stampatori del Rinascimento. E’ comunque il paesaggio che circonda il borgo che suggestiona oltremodo il visitatore: montagne, boschi, prati, uliveti invitano a proseguire la visita nei dintorni.

Si hanno infatti due opportunita’: la prima spirituale ed altamente religiosa con la visita nei pressi del Santuario del Crocifisso e la seconda naturalisticaambientalistica con la salita al Monte Semprevisa (1536 mt.) Sotto il Monte Furchiavecchia (mt.744) risulta infatti essere stato, in tempi lontani, tra una grotta ed un eremo, centro di alta spiritualità.

Sicuramente l’ambiente circostante ha contribuito ad elevare lo spirito tanto da ispirare i ‘Fraticelli’ che lo frequentavano a distaccarsi dall’ordine dei conventuali, che consentivano l’acquisizione di beni terreni, per promuovere invece una corrente cosiddetta ‘spirituale’ dove si privilegiava la povertà assoluta.

In tale contesto i religiosi ci hanno lasciato l’eremo ricavato da una grotta naturale con le pareti tutte affrescate, oltre una decina di pannelli ed un crocifisso ligneo, scolpito da Frà Vincenzo Pietrosanti, comunemente noto come Frà Vincenzo da Bassiano, datato 1673. Il Romitorio di Selva Oscura ha inoltre ospitato i Cavalieri Templari in fuga dalla vicina Abbazia di Valvisciolo, trovando massima e totale accoglienza.

Dopo la sosta, è quasi obbligo raggiungere Valle Sant’Angelo e proseguire poi per Campo Rosello; seguendo il sentiero che traversa il pianoro, vicino a capanni di pastori si sale a tornanti alla Sella del Semprevisa, e superato il Pozzo della Neve si esce dal bosco e dopo un breve pendio sassoso finalmente si raggiunge questa splendida cima (metri 1536), da cui si scorge un magnifico belvedere a 360° su mare e monti.

Dopo una immersione così suggestiva, vale la pena essere anche un po’ terreni e gustare un tipico prodotto del luogo: il prosciutto di Bassiano nei vari locali della zona.