Lo sapevate che Loch Ness contiene più acqua di tutti i fiumi e i laghi della Gran Bretagna messi insieme? E sapevate che Loch Ness è profondo ben 230 metri? Non stupisce, dunque, che in tali abissi possa davvero vivere Nessie, la leggendaria creatura che, da 1. 400 anni, stuzzica la fantasia di grandi, piccini, scienziati, che mai si sono dati per vinti e continuano a credere nella sua esistenza, e delle tante produzioni cinematografiche, che, nel corso dei decenni hanno raccontato, con trame ed epiloghi diversi, questa bella fiaba.

Quello che è certo, è che Nessie è da sempre percepita come una creatura magica, misteriosa e positiva, un sogno che desideriamo resti tale, ma, rizziamo le orecchie ogni volta che si mormora di un nuovo avvistamento, o come in questo caso, sta per uscire Water Horse: la leggenda degli abissi, nelle sale italiane dal 14 marzo. Prodotto da Sony, il film narra la storia di un ragazzo solitario, Angus MacMorrow, che su una spiaggia trova uno strano uovo, che, in seguito scoprirà essere stato deposto dal leggendario mostro. Angus si trova così ad allevare un vero drago marino, che chiamerà Crusoe, con il quale stringerà un forte legame d’amicizia, che lo condurrà in un viaggio di scoperta, mentre protegge il segreto che dà vita alla leggenda.

Uno dei primi ad avvistare Nessie fu, niente di meno che, San Colombano, che nel 565 dC, mentre viaggiava in compagnia di altri monaci nei dintorni di Inverness, si imbattè in un uomo ferito, a suo dire, da una bestia marina. San Colombano richiese una barca, e domandò a uno dei suoi compagni di fare da esca. Immediatamente apparse il mostro, che fu scacciato dal Santo, che divenne, così, molto popolare presso le tribù locali. Gli avvistamenti più recenti ed autorevoli risalgono invece al 1930, quando un fotografo immortalò Nessie nello scatto che la rese famosa in tutto il mondo. Da allora, ogni anno ci sono segnalazioni, e oltre 4,000 persone sostengono di averla vista, ma, complice magari un bicchierino in più, bevuto in un pub delle vicinanze, o semplicemente la suggestione, invece di Nessie, ad essere avvistati sono otarie, macchie di vegetazione scosse dal vento, pesci o semplici ombre.

Ad indagare scientificamente questo fenomeno, per un decennio negli anni ’60, fu il Loch Ness Phenomena Investigation Bureau, e oggi gli esperimenti proseguono con il Loch Ness and Morar Project, capitanato da Adrian Shine, il più eminente esperto al mondo di Nessie. Ciò che rimane immutato nel tempo è invece il fascino del mistero, che vive e si alimenta nelle atmosfere sfuggenti ed eteree della Scozia, la cui luce gioca, talvolta, dei tiri mancini, ma che continua a fare sognare. Il film, realizzato interamente in Scozia, si svolge in diverse località tra cui Loch Fyne, la zona di Ardkinglas e nei pressi dell’Eilean Donan Castle. Protagoniste, insieme ad Angus e Crusoe, sono le Highlands, le terre alte, che già hanno ospitato tante e famose produzioni cinematografiche.

Per VisitScotland e visitBritain un altro invito al viaggio, alla riscoperta di un’area, quella attorno a Loch Ness, forse data per scontata, causa la sua notorietà, ma che riserva tante ed entusiasmanti sorprese. Loch Ness, e l’area che lo circonda, infatti, è in gara per aggiudicarsi il prestigioso statuto di Sito Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Sul sito www.visitscotland.com/it troverete una sezione interamente dedicata a Water Horse e all’area in cui si sono concentrate le riprese, con utili e pratici suggerimenti su come organizzare il viaggio e cosa vedere. Sono ben 6, le compagnie che organizzano crociere di Loch Ness, e 2 le mostre permanenti dedicate al mitico mostro, e, una volta terminate le visite tematiche, l’area ha tanto da offrire, sia dal punto di vista naturalistico, sia storico.