Nasce il Museo dell´arte ceramica di Ascoli Piceno, una delle piu` ricche e funzionali strutture museali – dedicato interamente alla ceramica – esistenti nel Centro Italia. Il nuovo museo, situato nel restaurato Chiostro di San Tommaso, custodisce circa 300 pezzi risalenti al periodo compreso tra il XV e il XX secolo.

Le opere, provenienti dalla collezione e dai depositi della Pinacoteca civica ascolana, testimoniano la storia della ceramica ascolana e i suoi rapporti con le piu` importanti scuole manifatturiere italiane. ´Tre in particolare – sottolinea Stefano Papetti, consulente scientifico del Museo – i nuclei espositivi piu` importanti: le maioliche di Castelli, in Abruzzo, con opere di Francesco, Carlo Antonio e Aurelio Grue; quelle di Faenza, Deruta e Montelupo Fiorentino donate al Comune dal medico ascolano Antonio Ceci; il gruppo di ceramiche settecentesche ascolane della famiglia Paci e la collezione novecentesca delle manifatture Matricardi comprendenti opere realizzate dai maggiori artisti marchigiani del tempo, tra cui Bruno da Osimo, Adolfo De Carolis e Polidori´.

Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni che intrecciano, seguendo un ordinamento cronologico, gli eventi legati alla produzione della ceramica ascolana con quelli delle altre manifatture. Il nuovo polo museale dispone anche di spazi e di attrezzature per lo svolgimento di attivita` didattiche, stages sulle tecniche di lavorazione della ceramica e incontri con artisti. Tra le mostre in programma, da segnalare quella sulle ceramiche e sui prodotti artigianali tipici provenienti dal museo di Nove, in Veneto. La struttura, restaurata coni fondi dell´Unione europea, e` collegata in rete alla Pinacoteca civica di Ascoli, una delle piu` grandi del Centro Italia insieme a quella di Perugia, e alla Galleria d´Arte Contemporanea, dove e` possibile ammirare la piu` grande raccolta di opere di Osvaldo Licini.

L´origine della produzione della ceramica ascolana risale al Xv secolo, con l´apertura di numerose botteghe artigiane specializzate nella lavorazione di raffinati oggetti ed e` proseguita quasi ininterrottamente fino ai giorni nostri: una lunga tradizione caratterizzata da nomi di rilievo, tra cui quello della famiglia Paci, che hanno consentito ad Ascoli di entrare di diritto nel novero delle 36 citta` che fanno parte dell´Aicc, Associazione italiana citta` della ceramica. Caratteristiche della manifattura ascolana sono i bouquets, i tralci e i festoni con le tipiche rose violacee unite a semplici fiori di campo.

Dal 2001 Ascoli e` stata ufficialmente riconosciuta come zona di affermata produzione di ceramica artistica tradizionale. Diciotto le botteghe artigiane attive in citta`.