L’esposizione ripercorre, attraverso fotografie originali d’epoca, filmati e oggetti appartenuti al Vate, il ruolo di d’Annunzio nella storia culturale americana, assurto a modello positivo d’italianità per un’intera generazione di connazionali emigrati.

Dal 6 ottobre al 15 dicembre 2010, la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, ospiterà la mostra GABRIELE D’ANNUNZIO. La vita come un capolavoro.

Curata da Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, con la collaborazione di Stefano Albertini, l’esposizione presenterà una ventina di oggetti appartenuti a d’Annunzio, provenienti dal Vittoriale, oltre a ritratti e fotografie d’epoca.
L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera e dalla Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, e ha ricevuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero per gli Affari Esteri, della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia, del Comune di Gardone Riviera, della Fondazione Giorgio Cini, Venezia.

Il percorso espositivo sarà organizzato in tre sezioni. Nella prima, si presenteranno i passaggi fondamentali della biografia di Gabriele d’Annunzio: la nascita a Pescara, gli anni al Cicognini, il periodo romano, la Capponcina, l’esilio francese, d’Annunzio poeta-soldato, l’impresa di Fiume e il Vittoriale sua ultima dimora. Quindi, nella seconda, i suoi ritratti, le fotografie d’epoca e gli oggetti, porteranno i visitatori a immergersi nell’universo dannunziano, attraverso le correlazioni fra immagini antiche e oggetti. Questa sezione proporrà inoltre un filmato d’epoca che permetterà di ‘spiare’ d’Annunzio al Vittoriale e arrivare a sentire persino la sua voce.
La mostra si chiuderà con un omaggio a Eleonora Duse. Oltre alla scultura di Arrigo Minerbi con il volto dell’attrice che il poeta teneva sul proprio tavolo di lavoro al Vittoriale, verranno esposte alcune foto di scena di tragedie dannunziane da lei interpretate e una selezione di giornali della comunità italo-americana con articoli relativi alle tournée e alla morte dell’attrice avvenuta a Pittsburgh nel 1924.
Gabriele ed Eleonora erano due personaggi molto amati dall’America del tempo. Il poeta, fra l’altro anche corrispondente per alcune testate statunitensi, rappresentava non solo per gli italo-americani un esempio positivo in una società tendenzialmente ostile ma era modello anche per gli stessi scrittori americani, al punto che Hemingway, allora ventenne, esclamò “D’Annunzio è tutto quello che ho sempre voluto essere”.

Il ruolo di d’Annunzio nella storia culturale tra Ottocento e Novecento si deve in primo luogo alla sua capacità di incidere al di là dell’ambito letterario. Arbiter elegantiae, fu maestro indiscusso dello stile di vita dandy; come politico, anticipa il modello “dell’immaginazione al potere” e come soldato incarna i valori nazionali di coraggio e attaccamento alla patria e diviene l’Eroe, il poeta Vate.
Quello che forse è meno noto è che divenne modello talvolta inconsapevole di un’intera generazione di italiani trapiantata tra il Nord e il Sud America, alla disperata ricerca di modelli positivi di italianità da propagandare in contesti tendenzialmente ostili e razzisti.
Questa mostra vuole proprio presentare la figura del Vate quale personaggio ‘clamoroso’, figlio di quelle geniali genti italiche che nei secoli hanno assommato Dante a Michelangelo, Leonardo a Cristoforo Colombo e modello raffinatissimo di Italian Style nel mondo. Allo stesso tempo, fornirà le chiavi di lettura per addentrarsi nell’universo dannunziano.
L’esposizione newyorkese è la prima tappa di un itinerario che toccherà molte capitali del mondo, come Atene, Tokyo e altre.

Durante il periodo di apertura, verrà organizzato un convegno di studio che vedrà la partecipazione di studiosi americani di letteratura italiana in qualità di relatori, come Giordano Bruno Guerri, Paolo Valesio, Angela Delle Vacche, Stefano Albertini.

GABRIELE D’ANNUNZIO. La vita come un capolavoro
New York, Casa italiana Zerilli-Marimò – New York University
6 ottobre – 15 dicembre 2010