Il soggetto al quale è dedicata la straordinaria raccolta – che a Palazzo Roccabruna vede l’esposizione di una selezione di 160 immagini di grande impatto – è il Trentino Alto Adige con i confinanti territori montani di Lombardia (Adamello ed Ortles) e Veneto (Cadore, Ampezzano, Livinallongo). La collezione si può suddividere in quattro nuclei fondamentali: fotografie di montagna, raccolte ed album di viaggio, fotografie ed album di guerra, testimonianze del lavoro.

Il primo nucleo è costituito, nella parte più ampia, da scatti di professionisti ed è quello più antico, raccogliendo un panorama iconografico che copre un arco di tempo compreso tra gli anni ’60 dell’Ottocento e lo scoppio del primo conflitto mondiale. Qui figurano i nomi più importanti del panorama europeo del tempo, come la Photoglob di Zurigo, la Stengel & Markert di Dresda, la Würthle & Spinnhirn di Salisburgo e il noto fotografo di Klagenfurt, Alois Beer. Non mancano anche professionisti locali come: Giovanni Battista Unterveger, Franz Dantone Pascalin, Gugler di Bolzano, Johannes di Merano, March di Cavalese. Unterveger, originario di Trento, considerò una missione documentare la montagna e i paesi delle valli trentine. Il Dantone, nato a Gries (Canazei), è considerato il primo fotografo delle Dolomiti. Il fondo annovera anche preziosi materiali di loro proprietà: le casse da viaggio con le relative macchine fotografiche, alcune centinaia di lastre, sia al collodio che alla gelatina di sali d’argento, ed un numero maggiore di stampe di piccolo, medio e grande formato.

Oltre agli oggetti di questi fotografi-pionieri, i primi ad operare in regione e a documentare anche soggetti di minor interesse – spesso estranei ai grandi nomi della fotografia – sono presenti nella raccolta anche altri tre nuclei di materiali, databili all’ultimo decennio dell’Ottocento: il primo riguarda una serie di fotografie e di lastre di Giuseppe Garbari, che fu contemporaneo del grande Vittorio Sella e che utilizzò lastre di formato 30×40 cm, come il fotografo piemontese, per raffigurare il Brenta e le cime dell’Adamello-presanella. Molte di queste foto sono inedite e di grande interesse per la loro qualità, tutte realizzate in alta quota; il secondo gruppo è costituito dalle opere dei fotografi dilettanti della S.a.t. (Società degli Alpinisti Tridentini), che in seguito alla diffusione della fotografia tra un pubblico sempre più ampio sul finire dell’Ottocento, documentarono momenti di vita alpinistica ed escursionistica in luoghi spesso ignorati dai professionisti. Il terzo insieme raccoglie una serie di fotografie di Giuseppe d’Anna, nome del tutto ignorato nella storia della fotografia trentina, originario della Valsugana, tra i primi soci della S.a.t. E frequentatore assiduo del Primiero.

Nel nucleo sono presenti anche immagini del primo dopoguerra, dei fotografi Leo Bährendt di Merano, lo studio Gugler di Bolzano e Luciano Morpurgo di Roma. Il secondo nucleo comprende alcune raccolte di notevole estensione. Si ricordano, in ordine di importanza, la raccolta del naturalista trentino Domenico Uldarico Gerola, del fotografo Ludwig Graf di Merano, dei soci fondatori della sezione S.a.t. Di Rovereto Giovanni e Valerio Gerosa e del medico bolzanino, ed appassionato escursionista, Mario Martinelli. A fianco di queste testimonianze è presente una notevole quantità di album di viaggio italiani e stranieri. Sul finire dell’Ottocento crebbe la possibilità per il vasto pubblico di interessarsi alla fotografia e ciò fu all’origine della realizzazione di molte raccolte a tema. Ve ne sono di diverse epoche: dai primi ottocenteschi di grande e piccolo formato, agli ultimi degli anni’60 del Novecento, in cui la fotografia a colori sostituisce il bianco e nero.

Gli album sono spesso una preziosa miniera di informazioni per le didascalie e le annotazioni che li corredano. La terza sezione del fondo è quella composta da raccolte di importanti testimonianze sulla guerra in alta montagna. Sono presenti alcune immagini panoramiche dell’esercito scattate dal dirigibile e composte a formare fogli di notevole estensione. A fianco di tali documenti si annoverano due album di grande formato: uno con centinaia di scatti che raccontano la prima guerra mondiale sul fronte alpino, e l’altro dell’aviatore Ten. Cattoi, che presenta spettacolari vedute aeree del fronte dolomitico. L’ultimo nucleo contiene una ricca testimonianza sul lavoro. Parte preponderante è dedicata al tema dell’acqua. Una sezione degna di attenzione è quella delle vedute dei bacini montani degli anni ’20-’30 dell’ing. Cipriano Bresadola, del quale si conservano tuttora alcune mirabili opere. Non mancano infine numerose immagini- fra cui quelle dei fratelli Pedrotti aventi come soggetto la costruzione della centrale di Santa Massenza – che narrano del lavoro in malga, in campagna, dell’artigianato trentino e della costruzione delle prime infrastrutture come la ferrovia, le funivie e la rete stradale.

Info: Palazzo Roccabruna – C.c.i.a.a. Di Trento – Via Ss. Trinità, 24 – 38100 Trento, Italy Tel. +39 0461/887105, mob. +39 335/7426952 – – www.Palazzoroccabruna.it