Dei Vasi Ming se ne parla da una vita, si raccolgono in teche preziose, si acquistano all’asta per cifre da capogiro e uno dei vasi Ming più famosi e più costosi è stato acquistato per la modica cifra di circa 30 milioni di dollari. Dei vasi Ming sono stati ritrovati in profonde acque, in antiche tombe, tramandati di generazioni e molti si conservano in musei di arte e cultura orientale per essere ammirati da tutti i turisti del mondo. Ai vasi Ming si ispirano anche progettisti che hanno realizzato un computer della forma di vaso, artisti per quadri o stilisti famosi.

Il vaso della dinastia dei Ming è un particolare tipo di lavorazione della porcellana in Cina intorno ai primi del 1300. La porcellana è un prodotto ceramico ottenuto dall’impasto di caolino, feldspato e quarzo cotti a temperature molto elevate. Basti pensare che in Europa la prima produzione autoctona risale al 1708 a Dresda, anno in cui si riuscì finalmente a realizzare un vero prodotto in porcellana. Il materiale comparve al tempo della dinastia degli Han Orientali (230-220 d.C.), nella provincia del Zhejiang, nel sud della Cina. In seguito la tecnica di fabbricazione si diffuse al nord , dove ottenne uno sviluppo completo. Con l’avvento della porcellana bianca anche la policromia trovò piena espressione. Così parte quella antica arte che poi sfociò nei bellissimi Vasi Ming.

Fu soprattutto a partire dal 1500, durante la dinastia Ming, che l’Europa conobbe i manufatti cinesi. Che corrispondevano perfettamente al gusto barocco e roccoccò. Nel contempo nel periodo Ming che l’arte cinese della porcellana raggiunse il suo culmine con lo stile bianco azzurro. Il colore azzurro era ottenuto dall’allumato di cobalto ed esaltato dalla vetrinatura applicata alla ceramica. Accanto a motivi floreali, spiccavano anche raffigurazioni di animali con i loro significati simbolici. Solo per citarne alcuni esempi : Anatra – rappresenta la fedeltà coniugale; era utilizzata molto, per questo, in coppie nella decorazione delle porcellane. Cervo –simbolo di immortalità, perché considerato in Cina l’unico animale in grado di trovare il fungo magico dell’immortalità; Dragone – fin dall’epoca Han è il simbolo imperiale cinese. Ha un rapporto stretto con la raffigurazione della carpa e si ipotizza addirittura che ne sia una derivazione-evoluzione iconografica; è il primo e più potente dei 4 animali sovrannaturali (gli altri tre nell’ordine sono: fenice, liocorno e tartaruga). Pavone – simbolo di regalità; dall’epoca Ming le sue piume erano usate per indicare il rango dei funzionari imperiali.

Oltre alla nota tecnica bianca e blu si sviluppò la produzione su ceramica colorata, ma quella dei vasi Ming in blu cobalto furono sempre considerati i primi veri capolavori dell’arte cinese.
Tecnica Doucai ovvero i “colori che stanno insieme”: il rosso, il giallo, il verde, il marrone ed il nero che venivano collocati nelle aree della composizione delineate dal blu cobalto sotto l’invetriatura (strato vetroso steso sulla ceramica o sulla terracotta che grazie alla cottura diventa liscio e lucido rendendo il corpo impermeabile), Nata (1426, Ming), questa tecnica raggiunse l’apice nel tra il 1465 e il ‘87.
Wucai ovvero “cinque colori”In realtà i colori sono gli stessi di doucai, ma con la fondamentale variazione dell’impiego del blu cobalto come colore di riempimento vero e proprio sotto l’invetriatura. È proprio l’utilizzo d il blu cobalto a permettere di distinguere le varie tecniche decorative.

Gli Artisti in particolare quelli di Jingdezhen (capitale della produzione ceramica grazie alle numerose cave di caolino) raggiunsero una notevole abilità tecnica riuscendo a riprodurre spessori sottilissimi (guscio d’uovo). Grazie al suo delicatissimo suono la porcellana è stata usata per realizzare strumenti musicali: la XUN (una specie di ocarina), lo CIXIAO (un flauto) o la CIOU (una specie di marimba) – sia nella musica popolare che durante i concerti a corte. Dopo che molti erano andati perduti, a partire dalla fine degli anni Novanta dello scorso secolo, è ripresa la produzione, che, estesa a strumenti a corda come l’EHRU e a percussione , ha permesso di creare un set completo di porcellane “blue and white” caratterizzate dal suono purissimo.

Quello dei vasi Ming è un percorso di estetica e di eleganza suprema che rasenta l’immaginario. Il percorso è possibile ammirarlo nel Daphne Museum, il Museo Archeologico virtuale la cui sezione orientale è didicata anche ai Vasi Ming. Dei più rari e famosi resta senza dubbio la coppia dei Dragoni Ming, due splendidi vasi che il Museo espone, realizzati in epoca antichissima in glassa blu e in rilievo due dragoni Ming in giallo senape, Vasi Ming di uno splendore antico che riportano la mente oltre i confini della nostra quotidiana realtà.

Mariantonia Ronchetti

www.daphnemuseum.it/vasi-ming.html