Sarà inaugurato Sabato 2 febbraio nei locali sottostanti l’antico Castello Ducale di Carpineto Sinello (Ch) il primo Museo al mondo dedicato al maiale. La storia, gli usi e i costumi di uno dei capisaldi dell’economia rurale italiana, ma anche gli inimitabili sapori delle eccellenze gastronomiche abruzzesi Un Museo dedicato al “Re della tavola”, dove conoscere e apprezzare l’immenso patrimonio agro-alimentare, culturale ed economico sviluppatosi nel corso dei secoli intorno al maiale: aprirà i battenti il prossimo 2 Febbraio a Carpineto Sinello, un piccolo centro del Medio Vastese in provincia di Chieti, nel cuore del “Distretto della Ventricina”, (il salame che sta diventando, dopo il Culatello, una delle eccellenze assolute dell’agroalimentare italiano).

Il territorio è infatti caratterizzato dalla presenza di numerose famiglie storicamente dedite all’allevamento, al commercio e alla trasformazione dei suini e il Comune di Carpineto ha voluto rendere omaggio alla fonte di sostentamento e ricchezza di molti suoi abitanti, realizzando un’ opera capace di generare nuovo sviluppo. Al progetto, ideato e coordinato dall’agenzia Locomia di Milano, ha lavorato Stefano Bracciantini, , il giovane architetto torinese che ha svolto il ruolo di Look of the Games Manager per il Comitato Organizzatore dei Xx Giochi Olimpici Invernali – Torino 2006. Un Museo completo di Osservatorio e Centro Studi, coordinato dalla Prof. Ssa Lia Giancristofaro, Docente di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi “G. D’annunzio” di Chieti e già inaugurato la scorsa estate, un organismo “vivo”, legato in una logica di marketing territoriale ai sapori della terra e alle sue tipicità, un permanente Work in Progress, aperto al contributo e all’ “assaggio” di tutti. Disposto su 3 livelli, occupa una superficie di circa 1. 000 mq, ed è organizzato in cinque sezioni espositive: “Chi è il maiale”; “La storia del maiale nella cultura e nell’economia rurale italiana, dall’epoca romana ai giorni nostri”; l’ “Area didattica”; l’ “Allevamento e commercio dei suini nell’economia agroalimentare dell’Italia centro-meridionale: il ruolo storico di Carpineto Sinello”; “L’arte Salumiera abruzzese – in particolare di Carpineto e del Vastese – tra passato e presente”.

Alle aree espositive si affianca un’Area degustazioni ed acquisto. Legato in una prima fase prevalentemente all’ambito locale abruzzese, il Museo ha infatti l’ambizione di divenire un luogo di incontro, esposizione e studio delle testimonianze rurali e gastronomiche dell’arte salumaia provenienti da tutto il mondo. Chiunque può infatti inviare immagini storiche, attraverso la photogallery del sito internet – www.museodelmaiale.com –, donare strumenti di vita contadina o prestarli perché vengano fotografati. Questo permetterà al Museo di allestire mostre temporanee ed organizzare eventi tematici in un’area ad hoc, in continuo divenire, a lato dell’esposizione permanente.

I contenuti vengono sviluppati lungo due diverse prospettive: una prima più universale, con l’obiettivo di proporre con video, immagini, presentazioni multimediali e schermi tattili una rassegna ampia e articolata su usi, tradizioni e culture alimentari legate al maiale, sia in Italia che nei principali Paesi europei. Una seconda più di taglio etnografico e locale, tesa a raccogliere e presentare oggetti legati alla vita contadina, all’allevamento e alla lavorazione del maiale (ceste per trasportare i maiali, balle di paglia e fieno, capezze e vari tipi di funi e corde, lu troccole dove il maiale mangiava, coltelli, asce, martelli, falci, tavoli o scannetti, macchinette per insaccare, costumi popolari, oggetti d´uso della vita quotidiana, ecc. ), raccontando i motivi che hanno fatto di Carpineto già nel secolo scorso una “piccola capitale del maiale”.

“Ci auguriamo che questo Museo possa creare nuovo sviluppo – dichiara Giustino Bologna, Sindaco di Carpineto Sinello – i nostri paesi dell’interno custodiscono tesori artistici, culturali e gastronomici sempre più apprezzati a livello internazionale ma occorrono nuovi strumenti per farli conoscere e renderli fruibili. Contrariamente a quanto accade altrove, non abbiamo problemi logistici, anzi; vogliamo costruire un Museo perennemente “Work in progress” e lancio perciò un appello, soprattutto agli abruzzesi, di “alimentare” e contribuire a realizzare il Museo con strumenti della vita contadina, immagini inedite e testimonianze, per renderlo più ricco e interessante”