Museo della Città e del Territorio – dal 7 luglio al 3 settembre 2006

Tra le mura dell’antica Osteria del Pellegrino si celano i segreti del nostro territorio e del suo sviluppo, un patrimonio di grande fascino custodito nell’attuale Museo della Città e del Territorio. Tre notti dedicate all’Archeologia, quelle dal 7 al 9 luglio, daranno il via alla mostra “ATTIVITÀ, TRAFFICI E COMMERCI FRA TERRA E ACQUA. VALDINIEVOLE E MONTALBANO IN ETÀ ROMANA E TARDO-ANTICA” dedicata ai bellissimi reperti di navi romane provenienti dagli scavi di Pisa e alle attività antiche nel nostro territorio.

Un’iniziativa giunta alla 6 edizione e tesa ad avvicinare i visitatori ai musei locali. L’archeologia sarà il filo conduttore dell’iniziativa che aprirà le porte a storici, intellettuali ma soprattutto curiosi che vorranno lasciarsi affascinare dalle ricostruzioni di ambienti e di situazioni del nostro Padule di Fucecchio, che in età romana doveva essere molto simile al paesaggio pisano e ad esso collegato.

Non tutti sanno infatti che l’attuale riserva del Padule era un tempo un luogo ricco di attività commerciali e mercantili e che un cospicuo numero di imbarcazioni solcavano gli specchi lagunari, i numerosi canali e i corsi d’acqua. Queste imbarcazioni, che consentivano un rapido ed economico trasferimento di merci e persone attraverso la rete di canali, venivano anche usate per quelle attività di caccia, pesca e raccolta che caratterizzavano la vita di palude. Il Padule di Fucecchio così come Pisa: i canali non erano solo transitati da imbarcazioni da carico, ma anche da piccole imbarcazioni fluviali (lintres), delle forme più varie, simili ai “barchini” di oggi.

Una parte non secondaria dell’economia dell’area era rivolta allo sfruttamento delle risorse che l’ambiente palustre e fluviale forniva. Le erbe di fiume erano impiegate per la realizzazione di cesti, intrecci e nasse, che a loro volta erano usati anche per la pesca. La grande quantità di ami in bronzo e ferro rinvenuti riportano all’attività di pesca con la lenza; pesca e caccia con la rete sono invece testimoniate dal gran numero di aghi in osso e in bronzo che venivano usati per riparare le reti. I molti anelli metallici rinvenuti servivano invece a sbrogliare le lenze quando si impigliavano nei fondali. Le anfore, per la loro caratteristica forma, studiata per l’impilaggio nella stiva della nave, rappresentano il recipiente privilegiato del trasporto via acqua.

L’iniziativa è promosso dal Museo della Città e del Territorio in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per la Toscana ed è curata da Carlotta Cianferoni

Dal 7 luglio al 3 settembre 2006

Orari: lunedì 9,00 – 12,00 / dal mercoledì al venerdì 16,00-19,00; sabato e domenica 9,00 – 12,00 – 16,00 – 19,00

Info: tel. 0572 959236 oppure 959228
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