parole & figure è una mostra che può essere considerata “libro con le pagine aperte sulle pareti”. In programma al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona (Ch) dal 16 aprile al 17 luglio 2011, la nuova esposizione del museo svizzero pone al centro della propria indagine la relazione fra l’immagine e il testo. La rassegna, ospitata nell’affascinate dimora ottocentesca – oggi divenuta museo attento ai linguaggi dell’arte contemporanea – percorre lo spazio in cui confluiscono la pittura e la scrittura.

Un territorio dai contorni ambivalenti in cui dipinti, collages, disegni e libri d’artista rivelano l’avvincente dialogo che si crea quando l’immagine diventa parola espressiva e la parola si fa immagine. La scrittura, infatti, se sottratta dal suo ruolo puramente verbale, può assumere lo stesso valore della figura. Entrambe possono essere considerate materie simili; modalità espressive in grado di convivere e capaci di generare immagini nuove. Con una selezione di oltre un centinaio di opere, si compone nelle sale del museo un flusso inaspettato di figure, lettere e cifre. Risalta la mano dell’artista che dipinge, disegna, traccia, scrive liberando il gesto che scioglie le linee; che fa nascere figure e lettere con l’effetto di colori ravvivanti. Parole & figure è curata Matteo Bianchi che – dopo il successo di arte e natura (2009) e collage (2011) – conclude il trittico di rassegne collettive a tema realizzate per il Museo Villa dei Cedri.

L’esposizione si apre con un omaggio al grande scrittore e poeta francese Michel Butor. Considerato uno degli esponenti culturali più importanti del Novecento, Butor intrattiene da tempo un rapporto privilegiato con l’immagine. I suoi testi, scarsamente interessati alle vicende del personaggio, si soffermano invece sulla minuziosa descrizione degli oggetti e della realtà esterna – quasi si avvalesse di una macchina fotografica – nell’intento di evidenziare la condizione dell´uomo nella società moderna. La sua scrittura, ispirata dall’opera di vari artisti, è qui “illustrata” dagli arazzi di Georges Badin, dalle steli di Jacques Clerc e in particolare dalle carte di Pierre Alechinsky, pittore amico della scrittura. Nelle tele degli autori le frasi, che vengono sovrapposte da Butor , divengono elementi espressivi che influenzano la materia e ne moltiplicano e arricchiscono gli esiti della lettura. Con ampio spazio, la mostra si apre inoltre ai segni di Henri Michaux, pittore e poeta, a cui si unisce la presenza delle parole su carta di Jiri Kolar. La trama letteraria di Ruggero Savinio – figlio di Alberto e nipote di De Chirico – è percorsa da una vena malinconica, con ironia sottile, mentre i testi dipinti da Emilio Tadini rappresentano le figure e le cose della nostra vita quotidiana. Presenti anche artisti ticinesi come Fernando Bordoni, l’illustratore Imre Reiner, Jean-pierre Schneider, Jan Voss e i due scultori Jaume Plensa e Etienne Viard i quali compongono una varietà di soluzioni espressive legate alla lettura, al libro e in genere sensibili e attente al dialogo perenne fra il disegno e la poesia, fra il testo e l’immagine. Il catalogo edito da Pagine d’Arte riflette il carattere “bilingue” dell’esposizione: riunisce parole e figure degli scrittori e degli artisti chiamati a partecipare alla rassegna.

Info: Museo Villa dei Cedri – Piazza San Biagio 9 – 6500 Bellinzona (Ch) – Tel. + 41 (0)91 821 85 20 www.Villacedri.ch