Il FAI – Fondo Ambiente Italiano rinnova anche quest’anno il tradizionale appuntamento con “La notte di Natale a San Fruttuoso”: sabato 24 dicembre 2011 nella millenaria chiesa dell’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE) verrà infatti celebrata la Santa Messa. La funzione sarà resa ancora più suggestiva dalla partecipazione del coro “Voci d’Alpe” del Gruppo Alpini di Santa Margherita Ligure, diretto da Giuseppe Tassi. Un battello riservato ai partecipanti dell’evento partirà dal Porticciolo di Camogli alle ore 22.40 per raggiungere il borgo di San Fruttuoso.

Al termine della celebrazione sarà possibile visitare lo splendido complesso monastico completamente restaurato dal FAI e verrà proposto un brindisi augurale con vin brûlé a cura dell’Associazione Alpini di Santa Margherita Ligure, con degustazione del tradizionale pandolce di Natale della Pasticceria Budicin di Camogli. Alle signore presenti verrà inoltre offerto un omaggio di Helan Cosmesi di Laboratorio di Genova.

Per partecipare alla serata il costo è di € 26,00 a persona ed è necessario prenotare ai seguenti numeri telefonici (massimo 200 partecipanti):
– FAI – Abbazia di San Fruttuoso di Camogli tel. 0185-772703; fax 0185-775883
– Battellieri Golfo Paradiso di Camogli tel. 0185-772091

Programma della serata:
– Ore 22.40: imbarco dalla banchina di Camogli.
– All’arrivo, Santa Messa cantata nella Chiesa di San Fruttuoso.
– A seguire visita dell’Abbazia, festeggiamenti con vin brûlé e pandolce della Pasticceria Budicin. – Distribuzione omaggi offerti da Helan Cosmesi di Laboratorio di Genova.
– Ore 01.15: rientro a Camogli.

In caso di mare agitato e impossibilità di attracco a San Fruttuoso la manifestazione sarà annullata

L’evento è organizzato dal FAI in collaborazione con la Parrocchia di San Fruttuoso, il Comune di Camogli e i Battellieri Golfo Paradiso.

Costo: 26,00 € a persona. Prenotazione obbligatoria (massimo 200 partecipanti) ai numeri 0185-772703 e 0185-772091.

Per maggiori informazioni sulla manifestazione:
Abbazia di San Fruttuoso di Camogli (GE) – tel. 0185-772703; [email protected]

ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO

Per raggiungere l’incantevole baia di San Fruttuoso, una profonda insenatura nella frastagliata costa del Monte di Portofino, le alternative non sono molte: niente auto, niente treno… non resta che immergersi in una lunga e salubre passeggiata attraverso il Parco di Portofino o arrivarci con uno dei tanti battelli che ogni giorno collegano Camogli (ma anche Genova, Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino) con questo luogo meraviglioso, isolato dal resto del mondo.
San Fruttuoso è racchiuso in questo splendido lembo di costa mediterranea: un’antica abbazia medievale, una piccola spiaggia, la chiesa, la torre dei Doria e poche casette di pescatori che si specchiano nel blu smeraldo del mare.

La costruzione dell’eremo, destinato a diventare l’abbazia, secondo la leggenda si attribuisce a cinque monaci spagnoli, di Tarragona, che portarono le reliquie del Vescovo Fruttuoso morto sul rogo insieme ai diaconi Eulogio e Augurio. Fu proprio il vescovo, apparso in sogno ai monaci, ad indicare loro il posto sulla costa ligure dove dovevano essere sepolti i suoi resti. Il culto di San Fruttuoso si diffuse presto in tutta la Liguria, e a lui si attribuirono speciali protezioni per i naviganti.
Gran parte dell’attuale complesso monumentale risale al X-XI secolo, mentre il corpo verso mare, con il bel loggiato a due ordini di trifore, è realizzato nel XIII secolo, grazie alle donazioni della famiglia Doria. Il chiostro superiore, costruito attorno al 1100, è stato quasi del tutto ricostruito nel Cinquecento per volontà dell’ammiraglio Andrea Doria, che ha dotato il livello superiore di coperture a crociera, con impiego di capitelli e colonne di varia provenienza. La torre – voluta nel XVI secolo dallo stesso Andrea Doria, per avvistare in tempo il pericolo che arrivava dal mare e poter proteggere il borgo – rimane uno dei più importanti elementi architettonici dell’abbazia e della Liguria.
Le vicende del piccolo eremo di San Fruttuoso si legano così alla famiglia genovese dei Doria, che ottiene anche il permesso dai monaci di seppellire i propri defunti all’interno dell’abbazia; le tombe, dove riposano sette membri della famiglia, sono in marmo bianco e pietra grigia alternati nella tipica bicromia. Dopo un periodo di grande splendore, seguono purtroppo per l’abbazia anni di decadenza, già sul finire del secolo XVI, con la suddivisione all’interno in alloggi affittati a famiglie locali.

Il complesso di San Fruttuoso – proprietà che copre circa 33 ettari, comprendenti il borgo e l’abbazia – nel 1983 viene donato dalla famiglia Doria Pamphilj al FAI – Fondo Ambiente Italiano, che lo ha successivamente restaurato e consolidato a partire dal 1985 fino alla conclusione dei lavori nel 1991.
Il compito del FAI – che da oltre 35 anni si occupa della tutela del patrimonio artistico e ambientale italiano – è proprio quello di restaurare e proteggere per sempre antiche dimore, monasteri, ville, giardini storici e aree di natura incontaminata, ricevuti in lascito o in donazione. Una volta restaurati, i beni vengono aperti al pubblico, affinché tutti possano visitarli, ammirarli e soprattutto viverli. Riportare in vita le meraviglie del nostro paese non significa, infatti, soltanto restaurarle, vuol dire anche farle rivivere e permettere a tutti di goderne ogni giorno.

La bellezza dell’Abbazia di San Fruttuoso si sposa perfettamente con le iniziative che il FAI vi organizza: i concerti nel chiostro nelle calde serate estive, le mostre a carattere didattico-scientifico e altre interessanti iniziative durante l’anno.