L’Associazione Donne in Campo rappresenta un’articolazione della Confederazione italiana agricoltori, presente a tutti i livelli e ha l’ambizione di mantenere le tradizioni rurali, preservando territorio, ambiente e biodiversità, ma anche sostenendo tutte le iniziative volte a realizzare condizioni di equilibrio di genere a livello territoriale, nazionale, europeo ed internazionale.
Tende a realizzare questi suoi obiettivi, avvalendosi delle competenze specifiche di molte sue aderenti, promuovendo l’imprenditorialità femminile, formando, sostenendo ed assistendo reti imprenditoriali e modelli o alleanze di imprenditrici, con iniziative miranti a migliorare le abilità e le capacità delle donne nelle zone rurali e a favorirne l’inserimento negli organi direttivi di imprese e associazioni nelle aree rurali.
Organizza altresì convegni, mercati, fiere, seminari, corsi di formazione e altre iniziative pubbliche.
In questa sua generale prospettiva, e nella convinzione che l’integrazione della dimensione di genere nel settore rurale costituisca una strategia chiave per la crescita economica e lo sviluppo rurale sostenibile, ha ora promosso un “Festival dell’AgriCultura”®, che ha come motto – “Coltiviamo l’agricoltura per raccogliere il futuro”, attraverso l’opera di un Comitato composto dal gruppo di imprenditrici che hanno ideato il progetto ed affidando i diversi momenti, a persone di riconosciuta competenza, nella piena condivisione di principi, modalità e finalità.
Il progetto si svolge a Desenzano del Garda, che custodisce nel suo Museo cittadino la testimonianza dell’aratro più antico del mondo, che vanta una grande tradizione di mercato agricolo ed è raggiungibile con facilità in treno, in macchina, in aereo.
La sua vocazione turistica e ricettiva permette l’adeguata accoglienza del pubblico e dei relatori.

Il “Festival dell’AgriCultura®” intende essere strumento generale efficace, incisivo, propositivo, aperto a nuovi stimoli, anche esterni, per riversarsi in strada e offrirsi a tutti in un contesto non monotematico ma con la promozione e la valorizzazione di una molteplice varietà di ambiti (culturali, sociali, politici, economici ed anche ludici), affrontando esplicitamente i problemi connessi, attraverso manifestazioni pubbliche complesse che focalizzano il campo, ne delineano i corollari, dove anche il pubblico è attore che partecipa, che influenza, che giudica.
Ben diverso da altre iniziative del genere (Festival della Canzone, della Filosofia, etc.) si prefigge di raccogliere una pluralità di esperienze – dalla riscoperta delle tradizioni alla vitalità delle arti – declinandole verso lo specifico della cultura del territorio in una narrazione storica, di quotidianità, ma anche di innovazione.
La peculiare natura del festival è quella di avvicinare la sfera degli specialisti e dei discorsi scientifici alla fruizione di un pubblico eterogeneo e non necessariamente in possesso degli strumenti tecnici propri delle discipline coinvolte.
Anche in questo caso la volontà è quella di aprirsi, pur mantenendo l’integrità e la coerenza della trattazione specializzata
Propone pertanto una “TRE GIORNI” di alto livello, versatile ed aperta a nuovi contenuti, all’insegna della qualità e della tradizione, per ricercare strategie di promozione di nuovi stili di vita, di valorizzazione delle attività economico-commerciali e di rilancio di consumi eco-consapevoli, in un’ottica propositiva e costruttiva di una agricoltura intesa come cultura della natura e dell’uomo, sinonimo di agricoltura informata e consapevole, rivolto alle donne e agli uomini di ogni età, agli agricoltori, ai turisti, agli operatori siano culturali, turistici e commerciali.

Nel corso delle tre giornate si intende raccogliere testimonianze e contributi che abbiano rilevante spessore culturale ma di prevalente matrice agricola, per farli divenire modi d’essere, di pensare, di agire, per la massima diffusione della cultura agricola, facendo convergere a Desenzano un pubblico cosmopolita, diverso per provenienza, per età (specialmente giovani e giovanissimi), per grado di formazione ed informazione.
Ripartire dalla terra e dalla sua cura è un’assoluta priorità e comporta il riappropriarsi di una dimensione produttiva solida e a “portata di mano”, che in larga misura ristabilisce la consapevolezza nell’utilizzo delle risorse del pianeta, secondo principi di rispetto e reciproca convenienza, soprattutto alla luce della crisi economica attuale che ha svelato la fragile base sulla quale poggia il sistema dello sviluppo internazionale.

Saranno tre gli ambiti attorno ai quali verteranno i numerosi appuntamenti distribuiti nell’arco delle giornate: la cultura biologica applicata all’alimentazione e alla salute, lo stato della politica agricola comunitaria e la sfera dell’agricoltura legata al paesaggio, all’energia, all’ambiente e la sua sostenibilità.

In modo particolare gli studenti delle scuole di Desenzano saranno impegnati in esperienze per diventare consumatori critici, attenti e consapevoli.
Gli alunni della scuola primaria saranno coinvolti in percorsi di conoscenza delle api e di degustazioni guidata di mieli; quelli delle secondarie di primo e secondo grado con incontri/dibattiti che, attraverso le parole di addetti ai lavori, daranno loro la possibilità di avvicinarsi all’alimentazione biologica o di leggere e interpretare le etichette dei prodotti e di conoscere l’esperienza incredibile di un giovane piemontese divenuto oggi pastore per scelta.

Alcune mostre avranno il compito di valorizzare lo splendido territorio del Garda, i volti femminili del mondo agricolo e i mestieri di un tempo, mentre numerose testimonianze/incontri permetteranno di entrare in contatto con esperienze innovative di avvicinamento e rispetto del territorio: dal progetto dell’albergo diffuso di Ornico alla lotta alla mafia, dalla ritrovata esperienza di “contadinità” a gruppi di acquisto solidale.

Non mancherà un incontro riservato ai ristoratori, occasione per illustrare agli addetti ai lavori i vantaggi e le opportunità fornite dai prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, sia in termini di qualitativi che ambientali.

Infine alcune proiezioni estremamente significative e coinvolgenti:
” La mia scuola , un anno alla Rinnovata Pizzigoni ” di Renata Tardani La sua scuola, quella che lei, Giuseppina Pizzigoni, ha sognato, voluto e progettato a Milano, la scuola con le sue aiuole da misurare, le caprette, le galline e la piscina, con il suo metodo improntato al fare, all’esperienza concreta degli alunni.
“Le mucche dalla Val Rendena a Srebrenica” di Roberta Biagiarelli e Gianni Rigoni Stern la transumanza della pace: un road movie montanaro italo-bosniaco.
“L’uomo che piantava gli alberi” di Frèdéric Back, Premio Oscar per il miglior film d’animazione 1988. Dal celebre racconto di Jean Giono, con la voce narrante di Toni Servillo.

“Senza trucco” di Giulia Graglia, dedicato alle donne del vino naturale, quattro donne diverse fra loro ma accomunate da un unico sogno: produrre un vino vero, senza artifici.

Per tutta la durata del Festival saranno allestiti angoli di degustazione: le cantine, gli agriturismi e le cascine della zona saranno l’occasione di conoscere ed assaggiare i prodotti del territorio come i vini del Consorzio Lugana, Garda e Valtenesi o l’olio del Consorzio Olio dop.
Saranno numerosi i bar ed i ristoranti convenzionati che presenteranno “agricolazioni” e “agrimenù” per le pause e gli spuntini.

Info: www.agricullturafestival.it