Il sacro incontra il profano ad Arborea. Dal 9 al 15 luglio, si celebrerà la festa dedicata al Santo Patrono, che non sarà solo un evento religioso, ma folkloristico e gastronomico.

Sono trentotto anni che l’ex Mussolinia di Sardegna, così era chiamata Arborea nel 1928, anno della sua fondazione, festeggia la ricorrenza dedicata al Santissimo Redentore e come ogni anno la partecipazione degli arborensi è sempre molto sentita. Tutti scendono in piazza, ma non solamente il giorno della festa, ma settimane prima per allestire tutto il centro storico, che diventa una tela artistica, grazie all’impegno dei mastri fiorai che come per magia trasformano in fiori in pennellate di colore che danno forma ad immagini religiose e di vita quotidiana. 150 mila, sono i petali all’incirca che vengono utilizzati, alcuni essiccati, altri ridotti in polvere, per meglio rispettare le esigente dell’artista che esegue l’opera.

La tradizione, vuole, che ad occuparsi dell’organizzazione siano gli alborensi di 25, 50 e 75 anni. Scaramanzia, usanza, abitudine, non si sa. Ma chiunque abbia compiuto un quarto, la metà o i tre quarti di secolo scende per le stradine a lavorare con passione e dedizione perché gli Arborensi ci tengono davvero molto alle loro tradizioni e chi verrà, ammirerà lo spettacolo che hanno realizzato senza che ci sia stato un direttore artistico a condurre i lavori, ma l’unica cosa che spinge questa popolazione è l’amore per la propria terra, per le proprie usanze, che il tempo non scalfisce, ma rende più forti.

Ci saranno circa 100 trattori, vestiti “a festa”, decorati con corone di fiori che sfileranno per le vie del paese. Macchine enormi, abituate alla fatica dei campi, ma quel giorno stupiranno gli sguardi degli spettatori con la loro imponenza alleggerita dai colori con cui saranno agghindati per accompagnare nella processione il Santo, che sarà inoltre “scortato” dal gruppo folk della Proloco e dall’Associazione Cavalieri Crine e Selle di Terralba.

La parte gastronomica, sarà un ulteriore elemento di richiamo. Affidato alle mani esperte di cuoche d’altri tempi, il menù sarà un percorso culinario tra bontà che rappresenteranno le etnie di Arborea. Le seadas: una sfoglia sottile con cuore di formaggio e una copertura di miele rappresenterà la Sardegna. Dalla tradizione friulana che negli anni passati è stata influenzata dalla cultura mitteleuropea arriva il pollo fritto: tagliato a pezzi, impanato con latte farina e senape, verrà servito con le patatine. Dal Veneto, dove i piatti più rappresentativi non sono tipicamente estivi, arriva la luganega, un tipo di salsiccia, cucinata con cipolla e cosce di pollo in umido con polenta. L’Emilia Romagna porta nei piatti la trippa alla parmigiana. Per finire la carrellata ci saranno i bucatini all’amatriciana laziali, conosciuti in tutto il mondo, cucinati come da tradizione con il guanciale. Il Lazio è gemellato con Arborea. Ad aggiungersi alla kermesse dei piatti ci sarà la Festa della birra accompagnata da panini con carne e salsicce nostrane.

Il comitato per i festeggiamenti del SS Redentore nasce nel marzo del 1974 da una consulta parrocchiale che decise di separare la festa in onore di Cristo Redentore dalla festa liturgica di Cristo Re.

Arborea è conosciuta anche come capitale agrozootecnica dell’isola. Fiore all’occhiello dell’economia arborense sono la cooperativa 3A (Assegnatari Associati Arborea) che commercializza il “Latte Arborea”, la Coop Produttori Arborea e la Banca di Credito Cooperativo di Arborea.

Numerosi sono gli spettacoli musicali e danzanti presenti. Evento clou sarà il concerto dei Tiromancino sabato 14 luglio.

Info: 3408505381