Gangi (PA) centro storico dal 5 al 12 agosto

La festa dei Burgisi viene celebrata la 1ª Domenica di Agosto.
È espressione di schietta religiosità di un popolo intimamente legato alla terra e ai suoi frutti. È la celebrazione cristiana del ringraziamento al Creatore, che assicura lo svolgimento del tempo ciclico (quindi delle stagioni) e garantisce gli elementi di sussistenza (il raccolto).
In questo contesto, il pane, composto in sei gigantesche forme e portato in processione da giovani in costume locale, assume un ruolo centrale: è il simbolo che accomuna il prodotto della terra e il lavoro dell’uomo.

La tradizione di questa festa è radicata nel tempo, fu iniziata da alcune famiglie di contadini benestanti che avevano la possibilità di possedere e allevare il bestiame. La proprietà del bestiame, e anche della terra, era motivo di distinzione dalla stragrande maggioranza di contadini del posto che invece doveva dipendere da un nobile proprietario terriero. Il termine burgisi può quindi essere tradotto con borghese . La ritualità di questa festa si differenzia nettamente, anche se si possono trovare molti punti in comune, dal Corteo di Cerere, che rappresenta il culmine della festa della Spiga e che ha il suo fulcro nella rappresentazione mitologica dei pagani e nel rito propiziatorio per un buon raccolto. È forte dunque la contrapposizione tra religiosità cristiana e religiosità pagana, ambedue però molto ricche di significato e intrise di una profonda simbologia che ha come punto in comune il lavoro dell’uomo e i frutti della terra.
La Sagra della Spiga 5-12 agosto 2007

È una manifestazione folkloristica di carattere campestre, nata per lodevole iniziativa della Pro Gangi, è divenuta il fulcro delle manifestazioni madonite e dell’intera provincia. Essa rievoca i costumi, le tradizioni e la cultura della vita contadina di un tempo, intrecciandoli alla mitologia pagana ed in particolare alla celebrazione del mito della dea Cerere, dea dell’abbondanza e delle messi.
La manifestazione consta di vari momenti:

• A Vanniata da Festa : u Vanniaturi (il banditore) nel suo antico costume e con il tipico tamburo, gira per le vie del paese annunciando l’inizio della manifestazione e il relativo programma;
• Settimana Internazionale del Folklore : dove i gruppi Folk di diverse parti del mondo si esibiscono con canti e balli tipici della loro terra;
• Esibizione del gruppo Folk Engium per le vie del paese e la sera in Piazza del Popolo (venerdì);
• U Corteo du Zitu : sfilata di figure d’epoca a cavallo per le vie del paese; rievocazione dell’antica usanza da parte della famiglia dello sposo di far visita alla sposa e chiederne la mano (sabato);
• A Zuccatina da Zita : commedia d’autore locale in vernacolo che rievoca l’antica maniera di chiedere in sposa una ragazza (sabato);
• A Manciata di novi cosi : caratteristica mistura cotta di legumi e cereali che viene offerta ai presenti (sabato);
• Il corteo di Cerere : costituisce il momento centrale e il più spettacolare delle manifestazioni legate alla Sagra della Spiga, e si svolge la 2ª domenica di Agosto.

Una continua evoluzione ne ha arricchito, attraverso l’espediente figurativo, il significato simbolico. Da qualche anno esso ha raggiunto una propria completezza raffigurativa e rievocativa che, pur variando in alcuni particolari, rispetta appieno i motivi che ne hanno ispirato la nascita.
Diviso per sezioni, sviluppa temi che trovano collegamento nel significato della tradizione e del mito e raccolgono il senso e lo spirito della cultura contadina e delle tradizioni popolari espresse in varie forme: comunicativa, rappresentativa, figurativa e rievocativa.

Il corteo è aperto dal locale gruppo folk Engium (Video) che balla sulle note della locale Banda musicale S. Cecilia .
La seconda sezione, costituito da corteo di Ziti , rievoca uno degli usi più comuni della nostra tradizione popolare e cioè il cerimoniale che precedeva lo sposalizio nelle benestanti famiglie contadine ( i Burgisi ).
La terza sezione, dedicata alla vita nei campi , rappresenta le diverse fasi del ciclo produttivo: aratura, semina, mietitura e raccolto. Tra le diverse figure rappresentate, riveste particolare importanza a ritina (una lunga fila di muli, tirata da un solo conduttore e adibita al trasporto dei cereali).
Il corteo è chiuso dalla sezione dedicata alle figure mitologiche che rievoca il mito di Cerere , la madre del grano, alla quale fu forse dedicato, insieme con le Dee Madri , un magnifico tempio sul vicino Monte Alburchia. Parte del materiale di interesse storico ed artistico rinvenuto nella zona è conservato nel Museo archeologico.
o Orazio Lupus in Elementi di Storia Universale scrive: Tra le città dell’Isola, come più notabili, contavansi, oltre Centuripe e Segesta, Engium presso il Monte Marone (località dove oggi è costruita Gangi), edificata dai Cretesi e ben nota per il tempio di Cerere .

Questa sezione, nell’ordine, comprende: Abbondanza – uno degli attributi di Cerere, l’abbondanza è rappresentata da una giovane Ninfa con una ghirlanda di fiori in capo, recante nella mano destra la Cornucopia (corno dell’abbondanza) e nella sinistra un fascio di spighe. Diana – Dea preposta alla caccia, ai monti ed alle selve, è la personificazione divina della luce lunare. Le sono sacri il cervo ed i cani. Bacco (o Dionisio)- Dio del vino, della viticoltura e della frutticoltura in genere, rappresenta in se tutto il rigogli della natura nelle sue molteplici manifestazioni. Identificato con Libero, fa parte di una triade con Libera e Cerere. Il suo nome deriverebbe dal verbo ebraico baccah , che significa emettere strepiti , cosa che avveniva nelle sue orge di avvinazzati . Rappresentante per eccellenza della vigoria fisica, cammina sempre circondato da Baccanti e da Satiri (dei campestri), i quali, in fragorosa processione, si abbandonano nell’estasi mistica di danze vorticose e di orgie. Pan – al corteo di Bacco prende parte questo Dio campestre dalle sembianze caprine, molto venerato nell’entroterra siculo intorno al III – I sec. A.C. – Dio dal duplice aspetto (positivo e negativo), indugia in scorribande fra i boschi, al fine di catturare e concupire le ninfe da cui sempre si trova attorniato durante i periodi di riposo che trascorre suonando zampogne e zufolo. Ninfe – si distinguono in Driadi (Ninfe della corteccia), Alseidi (Ninfe della boscaglia), Naiadi (Ninfe del fiume), Oreadi (Ninfe della montagna). Tra tutte primeggiano Siringa, Eco e Priti, concupine di Pan, considerate le nutrici di Bacco. Canefore – fanciulle che aprono le processioni nelle feste di Cerere portando sul capo un canestro con focacce sacre, incenso e ghirlande. Dee Madri (o Meteres) – Dee cretesi della maternità e della fecondità, legate nel culto a Cerere. Amorini -piccoli geni che rappresentano i piaceri; recano canestri contenenti i novi cosi (nove varietà di cereali e legumi). Sacerdoti (o Arvali) – Confraternita agricola votata ai culti della Dea Cerere; hanno il compito di benedire il campo prima dl raccolto e di fare il sacrificio, consistente nell’immolazione di un maiale, di una pecora e di un toro (souvetaurilia).

La corona di spighe è il loro simbolo; portano anfore d’acqua utilizzata nei riti propiziatori. La ninfa Proserpina (dai greci chiamata Persefone) era la bellissima figlia di Cerere; presso gli antichi simboleggiava la ciclicità del racconto in quanto a lei legavano una leggenda, quella del suo rapimento da parte di Plutone, Dio dei morti, che si era perdutamente innamorato della sua bellezza. Il ratto della figlia procurò un tale dolore a Cerere, Dea delle messi, da indurla ad arrestare il germogliare del grano e una tremenda siccità distrusse i raccolti, sicchè fu inevitabile l’intervento di Giove, padre degli Dei, che stabilì un patto con Plutone: Proserpina sarebbe rimasta col dio degli inferi per un terzo dell’anno e per i restanti due terzi avrebbe abitato il cielo con Cerere. È in quest’ultimo periodo dell’anno che il grano germoglia quasi a voler dimostrare la presenza di Proserpina sulla Terra.

Cerere chiamata Demetra dai greci, la madre del grano, Dea delle messi, dell’abbondanza e dell’agricoltura, incede maestosa sull’ultima stravola (antico mezzo di trasporto senza ruote, trainato da buoi) attorniata da ancelle ad essa devote, a significare il momento culminante della sfilata. La sua leggenda è in relazione con la fertilità della terra e con il lavoro che ne esprime l’alimento e la vita. Si narra che Cerere, non contenta di rivelarsi agli ultimi abitatori dei campi, per spiegare loro i riti dell’arte agraria, educasse ai segreti dell’aratura e della semina Trittoleme, il quale prese a girare il mondo sopra un carro tirato da draghi, insegnando a tutti l’agricoltura ed il culto di Demetra e portando a un migliore assetto della società e a più civili ordinamenti (domenica). Ampio spazio oltre che per la tradizione anche per l allegria. Alcune tra le altre figure presenti nella sfilata.
o U Pisatu : commedia musicale in vernacolo, su testo di autore locale che rievoca la dura vita dei campi, la trebbiatura e le vecchie usanze ad essa legate (domenica).
Data l’importanza della manifestazione durante tutto il suo periodo vengono allestite importanti mostre, tra cui quella dell’artigianato locale e mostre di vari pittori e artisti.

Info: Tel. 3393929156 – SitoWeb: www.comune.gangi.pa.it