L’antica storia ladina sarà protagonista dell’estate in Val Gardena, grazie all’evento Val Gardena in costume, sfilata di abiti tradizionali in programma domenica 1 agosto, e a una serie di eventi durante tutto il mese.

Val Gardena in costume è l’appuntamento annuale che ha come momento principale la sfilata degli inconfondibili costumi tipici gardenesi.
Da secoli gli abitanti della valle, abituati a girare il mondo perché ovunque riconosciuti abili scultori del legno, erano soliti acquistare e portare a casa oggetti nuovi e ricercati, come sete, nastri, stoffe, pizzi e gioielli.
Da questa abitudine i vestiti dei gardenesi divennero vere e proprie opere d’arte, ornati di pezzi unici e rari, sicuramente i più ricchi e interessanti di tutto l’arco alpino, e ancora oggi sono indossati durante le processioni, le grandi feste religiose e i cortei folcloristici.
Nella vita di un abitante della Val Gardena non esiste un solo costume ma diversi tipi, a seconda dell’età e dell’occasione: esistono quelli per le ragazze giovani, per le donne, per gli sposi e i loro parenti, per gli anziani e tanti altri ancora.
Uno degli elementi più evidenti negli abiti gardenesi sono i copricapi e le capigliature. La decorazione della testa è complicata quanto affascinante e diversi sono i modi e le decorazioni; dalla gherlanda, coroncina appuntita, al ciapel, cappello normale, dalla cazina, copricapo in lana nera o blu scura, alla slapa, cuffia con pizzi.

L’estate delle tradizioni ladine non finisce qui. Durante tutto il mese di agosto si susseguiranno numerosi eventi folcloristici e sagre di paese con bande musicali, ben 5 in Val Gardena, ciascuna delle quali composta da circa 35 componenti e ognuna con il proprio costume tradizionale.
Le bande daranno vita a molti concerti nelle piazze e lungo le vie del centro di Ortisei, Santa Cristina e Selva.
Sabato 14 e domenica 15 agosto, si svolgerà, a Selva, la grande festa delle Associazioni: quella dei costumi tradizionali, quella dei balli popolari, quella dell’artigianato artistico e molte altre, i cui membri sfileranno insieme per le strade, con carrozze d’epoca e su carri trainati da cavalli.
Domenica 4 settembre, invece, a S. Cristina, ci sarà il corteo nuziale in costume e, per finire, il 12 settembre, la grande festa tradizionale in Vallunga, per il ritorno del bestiame dagli alpeggi.

La cultura ladina ha un’origine molto antica, di oltre due millenni, quando esisteva un territorio denominato Ladinia. I ladini oggi vivono in un’area che comprende la Val Gardena, i comuni della Val di Fassa (TN), della Val Badia (BZ), dell’alta Val Cordevole (BL) e dell’Ampezzo (BL), tutti ex-asburgici. In quese aree si parla il ladino, una lingua reto-romana che deriva dall’idioma latinizzato in voga presso le popolazioni della Rezia e del Norico, con evidenti somiglianze al castigliano, al provenzale e al catalano.
Con le migrazioni delle popolazioni germaniche s’impose la lingua tedesca, isolando quella ladina nelle valli più nascoste, difficilmente raggiungibili. Oggi il ladino è materia obbligatoria nelle scuole ed esistono diverse pubblicazioni in lingua (libri e giornali), trasmissioni radiofoniche e televisive.