Fino al 23 febbraio 2009 Museo Fortuny Venezia

È, in assoluto, la prima mostra dedicata a George Barbier (1882-1932), artista e illustratore di moda, scenografo, protagonista del movimento déco. Curata da Barbara Martorelli, presenta oltre duecento opere tra dipinti, disegni, articoli, pochoir, fotografie, libri, manoscritti, film provenienti dai cospicui fondi di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, dal Musée des Arts Décoratifs di Parigi, dalla Bibliothèque Nationale de France, dal Musée des Beaux Arts de Nantes e da collezioni private italiane e francesi. La mostra indaga i molteplici aspetti della creatività dell’artista, autore di immagini celeberrime – tra cui la pantera nera simbolo di Cartier – da un lato ricostruendo i diversi contesti della sua produzione, dall’altro mettendoli in relazione con i fermenti artistici e le avanguardie di quegli anni. La mostra costituisce una straordinaria e opportuna occasione di recupero della memoria e della conoscenza di un artista assai celebre e conteso in vita, ma rapidamente dimenticato dopo la morte, consentendo, per la prima volta, di studiare e comprendere i diversi aspetti della sua vasta produzione. È ordinata in sezioni tematiche.

A partire dalle opere giovanili, prevede poi una sezione dedicata al teatro e al cinema con disegni di costumi e scenografie; prosegue con un’ampia e spettacolare sezione dedicata all’illustrazione di moda – in cui trovano spazio, tra l’altro, pochoir, acquerelli, disegni – , seguita da quelle, raffinatissime , di album e almanacchi e dei libri illustrati da Barbier in edizioni preziose e limitate. Curiosa, infine, è quella sui lavori pubblicitari. L’insieme, ricco, sorprendente ed esaustivo, permette da un lato di documentare l’opera dell’artista nella sua evoluzione, dall’altro evidenzia il legame tra i lavori, diversissimi tra loro, e le edizioni a cui erano destinati, ricomponendo, ove possibile, rari volumi smembrati dopo la sua morte. Corredata dall’esposizione di preziosi abiti d’epoca provenienti dalla collezione Pezzato, la mostra si integra perfettamente negli ambienti del Museo Fortuny.