Sempre più italiani amano la cucina etnica. Secondo il Rapporto Coop 2011, tra 2003 e 2010 il carrello etnico, che raccoglie piatti esotici e prodotti legati a tradizioni alimentari straniere, ha raddoppiato le vendite in volume e solo nell’ultimo anno è avanzato di oltre il 10%. Anche l’industria lattiero casearia, sempre attenta alle evoluzioni del mercato e alle nuove domande dei consumatori, ha investito su questi prodotti in modo da soddisfare le preferenze sia degli immigrati che vivono in Italia sia dei consumatori italiani che amano i sapori della cucina d’oltreconfine.

Infatti nel reparto latticini di super e ipermercati sono comparsi dei prodotti dalla lunga tradizione, ma che per i consumatori italiani spesso rappresentano una novità. Come il kefyr, un latte fermentato da una grande varietà di microrganismi appartenenti a specie molto diverse tra loro (come lieviti, lattobacilli, lattococchi mesofili e Acetobacter) e che è molto diffuso in tutta l’area mediterranea. O come il latte arabo, un latte fresco pastorizzato che viene fatto fermentare grazie a particolari ceppi di batteri lattici selezionati secondo la ricetta tradizionale araba.

Le imprese lattiero casearie non hanno solo reso disponibili per i consumatori i latticini tipici delle loro terre d’origine, ma hanno anche investito nella filiera produttiva degli alimenti tradizionali italiani, per adeguarli alle richieste di particolari fasce di consumatori, come i musulmani, a cui sono destinati i latticini halal, ossia realizzati rispettando le regole etiche ed igienico-sanitarie della legge e della dottrina dell’Islam. Secondo i dati dell’Halal Italy Autority, in Italia il mercato dei cibi halal si rivolge a 4 milioni di consumatori, genera vendite per 5 miliardi di dollari e include un numero crescente di prodotti lattiero caseari, come latte fresco pastorizzato, mozzarella e formaggio stagionato.