Inaugurato nel 2004, il Museo illustra l’opera del pioniere Alessandro Cruto, inventore di una lampadina elettrica nella stessa epoca delle analoghe sperimentazioni eseguite da Thomas Edison negli Usa. Il museo è allestito nello stesso opificio di Alpignano dove Cruto aveva installato la sua fabbrica di lampadine (adottate in Italia e in altri Paesi) che nel 1928 fu acquistata dalla Philips. Il museo illustra inoltre la nascita e i progressi dell’elettricità e delle invenzioni ad essa collegate con numerosi oggetti provenienti dell’Istituto Galileo Ferraris, dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dalla Scuola elettrotecnica Alessandro Volta di Torino. Fra questi, vi sono pompe per il vuoto, miscelatori di elementi chimici, pile da laboratorio, strumenti di misura, lampade a gas e apparecchi di illuminazione ad arco di varie epoche e naturalmente, una vasta collezione di lampadine di varie epoche. Il museo si snoda su tre percorsi. Il primo percorso è dedicato a Alessandro Cruto, che vede la luce il 24 maggio 1847 a Piossasco (Torino) da una famiglia di capimastri. Il suo sogno: scoprire un metodo per produrre diamanti artificiali attraverso studi sulla cristallizzazione del carbonio. Nel 1880 invece, primo in Italia, riesce ad accendere una lampadina elettrica con filamento di carbonio, utilizzando la corrente di una batteria di bile Bunsen. Nel 1886 la “fabbrica di luce” viene situata ad Alpignano lungo le sponde della Dora Riparia, luogo ideale per la produzione in serie delle lampade. Si spegne a Torino il 15 dicembre 1908. Il secondo percorso è dedicato alla storia dell’illuminazione attraverso le sue tappe più importanti e con la testimonianza di numerosi strumenti e attrezzature, oltre che innumerevoli lampade di ogni forma e dimensione. Il terzo percorso inquadra il periodo storico in cui Cruto visse, a cavallo fra ‘800 e ‘900, illustrando il fervore scientifico che lo pervase e che consentì molte invenzioni, subito prodotte su scala industriale.