Seguendo la strada principale SP 21 in direzione dello Stagnone si trovano le saline più spettacolari. Un’indicazione segnala quelle di “Ettore e Infersa”. Si deve alla passione di questi due uomini, che hanno restaurato e rimesso in funzione un mulino vecchio di oltre cinquecento anni, un tempo strumento indispensabile per la macinazione del sale, se ancora oggi è possibile assaporare il fascino del lavoro di un tempo. Il mulino a stella o “olandese” è composto da un tronco conico, da una cupola e da sei pale di forma trapezoidale con lo scheletro in legno, cui vengono applicate le vele in tessuto che si muovono al vento. All’interno un complesso sistema di ruote dentate ed ingranaggi consente di orientare la cupola e le pale sfruttando l’energia eolica per macinare il sale o per convogliare l’acqua. In questo caso al mulino viene collegata la cosiddetta vite di Archimede. Le pale possono girare ad una velocità di 20 km/h e sviluppano una potenza di 120 cavalli; per azionare la macina posta nei locali al pianterreno sono necessari almeno 30/40 cavalli.