A Scandiano (RE) proseguono i lavori di restauro della Rocca dei Boiardo. Il progetto, firmato dall’architetto Giorgio Adelmo Bertani, ha posto l’attenzione sulla centralità urbana della Rocca, consentendo alla cittadina reggiana di recuperare una nuova piazza, un antico giardino archeologico e due accessi urbani.

La Corte Nuova sarà utilizzata per spettacoli e manifestazioni musicali all’aperto, ma servirà anche come spazio per passeggiare o accedere ai sotterranei, luoghi inediti e in parte sconosciuti ai cittadini. Il giardino invece sarà il luogo principe del rinnovato rapporto tra la Rocca e la città, con il ripristino delle comunicazioni dirette con il Cortile Vecchio attraverso il portico, con piazza Matteo Maria Boiardo attraverso la riapertura di un’antica porta nel muro di cinta e con i sotterranei e via Matteotti per mezzo di una passerella, che ricorda il progetto originario dell’Aleotti con il ponte che scavalcava i fossati.

Con queste opere la Rocca ritroverà il proprio valore civico e di rappresentazione, al punto da divenire una vetrina per gli eventi che vi si organizzeranno e per l’esercizio delle attività dell’Amministrazione comunale.
L’origine del castello è databile al XIII secolo, costruito dai Da Fogliano per funzioni di difesa militare. Con l’avvento della famiglia Boiardo al governo del paese (1423) l’antico fortilizio cominciò a trasformarsi in dimora signorile. I Thiene succeduti ai Boiardo nel 1565, continuarono l’opera d’abbellimento della Rocca, continuata nei secoli XVII e XVIII con i Bentivoglio prima e i Duchi d’Este, che la trasformarono in palazzo monumentale.

I lavori di recupero della Rocca hanno inoltre riportato alla luce, nella saletta che la critica ha correttamente individuato come il “Camerino del Paradiso”, delle tracce pittoriche decorate da Nicolò dell’Abate attorno al 1540-43 con la raffigurazione delle Nozze di Psiche nella volta e con figure di musicanti nei peducci di sostegno. Le tracce di colore individuate nelle lunette hanno sollecitato una campagna di restauri che, promossa dalla Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia e avviata dagli operatori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze con la scopertura di diverse lunette e con l’elaborazione dell’idonea metodologia di intervento, ha restituito nell’arco di tre anni, grazie al lavoro del laboratorio Faberestauro di Sesto Fiorentino, le immagini di paesaggi aperti con edifici, città in lontananza e vestigia di antichità, che rivelano la mano esperta del celebre artista modenese prediletto dagli ultimi signori rinascimentali dell’area padana, in un momento che precede di alcuni anni il trasferimento a Bologna e infine il passaggio in Francia.

Per celebrare la consegna del piano nobile della Rocca alla città, dal 10 maggio all’11 ottobre, si terrà la grande mostra dal titolo “il Paradiso ritrovato: Nicolò dell’Abate alla corte dei Boiardo” che prevede l’esposizione di tutte le testimonianze pittoriche e decorative provenienti da quello storico edificio e nel contempo intende dare conto degli interventi di restauro recentemente effettuati sui brani di pittura superstiti.

Dopo oltre duecento anni di illustre storia collezionistica e museografica entro il sistema della Galleria Estense, i frammenti superstiti dei due camerini e altri brani di decorazione di analoga provenienza saranno esposti nella sede originaria a documentare uno dei momenti più alti della storia artistica, letteraria e culturale della città di Scandiano e dello stesso ducato estense, quello promosso dalla sensibilità umanistica della famiglia Boiardo tramite le figure di Matteo Maria Boiardo, autore dell’Orlando innamorato, e di Giulio Boiardo, committente delle pitture murali di Nicolò dell’Abate che circa dieci anni dopo assumerà ruolo di protagonista, al fianco di Primaticcio, nella decorazione del castello di Fontainebleau, residenza della corte di Enrico II re di Francia.

Rocca dei Boiardo
Scandiano, piazza Boiardo
Inaugurazione: 9 maggio 2009

INFO
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